Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  maggio 05 Giovedì calendario

Com’è cresciuto il costo dei dipendenti pubblici Finanza elettorale. Corriere della Sera 05/05/2005

Com’è cresciuto il costo dei dipendenti pubblici Finanza elettorale. Corriere della Sera 05/05/2005. Negli ultimi quattro anni il costo dei dipendenti pubblici è cresciuto, rispettivamente, del 6,4% nel 2001, 4,2% nel 2002, 5,6% nel 2003, 3,2% nel 2004. Ogni anno più del tasso d’inflazione, che in questo periodo è sempre rimasto inferiore al 3%. Una parte di questa crescita è dovuta all’aumento nel numero dei dipendenti pubblici, ma anche i contratti sono cresciuti più dell’inflazione: l’ultimo, negoziato da Fini nel febbraio 2002, fece crescere gli stipendi del 5,5%. I dipendenti delle amministrazioni pubbliche sono oltre 3 milioni, una popolazione troppo numerosa per capire qualcosa dai dati aggregati. L’Istat ha appena pubblicato i bilanci consuntivi delle amministrazioni provinciali per il 2003. I dipendenti delle Province costano 25 euro l’anno per abitante (della Provincia stessa) in Veneto e Lombardia, esattamente il doppio in Umbria, 61 euro l’anno per abitante in Basilicata. Le amministrazioni provinciali di Udine, Trieste e Gorizia riescono a far fronte ai loro impegni destinando in stipendi il 14% delle loro risorse finanziarie. In Calabria gli stipendi assorbono il 35% del bilancio, in Abruzzo il 28. Meno una Provincia dipende da risorse finanziarie proprie, più paga i propri dipendenti. In Lombardia e in Veneto, dove le province dipendono da trasferimenti statali e regionali solo per il 40% del loro bilancio, i dipendenti costano, come abbiamo visto, 25 euro per abitante. Nelle province della Basilicata i trasferimenti rappresentano l’ 80% del bilancio e il costo è 61 euro per dipendente. Il governo sta negoziando il nuovo contratto dei dipendenti pubblici. I sindacati chiedono aumenti pari all’ 8% su due anni, il doppio del famoso 2% che fu il cardine della legge Finanziaria. Alleanza nazionale e Udc premono per chiudere non lontano dalla richiesta sindacale: non è un caso che l’Udc abbia insistito per conservare il ministero della Funzione pubblica e Alleanza nazionale abbia messo in campo il viceministro dell’Economia, Mario Baldassarri. Dopo quattro anni in cui il monte stipendi è cresciuto, anno dopo anno, 2 punti più dell’inflazione, concedere aumenti di queste dimensioni e uguali per tutti è una follia. Davvero i servizi che forniscono i dipendenti della Pro vincia di Matera valgono oltre il doppio di quelli forniti a Vicenza? Che senso ha premiare entrambi nella stessa misura, senza considerare peraltro che il potere d’acquisto di un euro a Matera è molto più alto che a Vicenza. Il ministro dell’Economia resiste, ma non sembra allarmarsi a sufficienza. Questo contratto comunque non entrerà in vigore prima dell’anno prossimo. Sarà il suo successore a doversene preoccupare. per questo che la finanza pubblica in un anno elettorale è tanto pericolosa. Nei mesi che precedettero le ultime elezioni nazionali, la spesa accelerò da un tasso di crescita inferiore al 2% nel 2000 al 6% nei primi mesi del 2001. Francesco Giavazzi