Paolo Conti, "Il Sole-24 Ore" 22/4/2005, pag. 13., 22 aprile 2005
Dato che per creare chip più potenti ormai non basta aumentare il numero di transistor e la frequenza dell’orologio interno, i produttori di microprocessori hanno pensato di mettere due processori identici nello stesso chip, in modo da elaborare le informazioni nella metà del tempo
Dato che per creare chip più potenti ormai non basta aumentare il numero di transistor e la frequenza dell’orologio interno, i produttori di microprocessori hanno pensato di mettere due processori identici nello stesso chip, in modo da elaborare le informazioni nella metà del tempo. Un’architettura che gli specialisti del settore chiamano "dual core" e che a dispetto dell’apparente semplicità è stata messa a punto solo dopo molti anni di sviluppo e investimenti nell’ordine dei miliardi di dollari. Per i prossimi anni già di parla di architetture "multi core", con quattro o più processori per chip. Quarant’anni dopo, la legge di Moore (la potenza di calcolo dei microchip è destinata a raddoppiare ogni due anni) sembra così confermata.