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 2005  maggio 05 Giovedì calendario

Lezioni. Pietro Abelardo prese alla lettera il canonico Fulberto, quando, affidandogli la nipote diciassettenne Eloisa per un corso privato di teologia, lo raccomandò di castigarla se non si fosse applicata abbastanza

Lezioni. Pietro Abelardo prese alla lettera il canonico Fulberto, quando, affidandogli la nipote diciassettenne Eloisa per un corso privato di teologia, lo raccomandò di castigarla se non si fosse applicata abbastanza. Infatti ricorse alla violenza per vincere l’iniziale resistenza della ragazza alle sue avance: "Qualche volta arrivavo a picchiarla, ma per amore non per furore, per piacere non per ira, ed era un piacere soave più di qualsiasi balsamo (Historia calamitatum mearum, ovvero il racconto della sua vita). Eloisa cominciò ben presto a prenderci gusto: "Non tralasciammo, desiderosi l’uno dell’altra, nessuna delle esperienze amorose, e se in amore si è mai potuto inventare qualcosa di nuovo, noi l’abbiamo inventato". Scoperti, Abelardo acconsentì alle nozze, ma in segreto, per non pregiudicare la carriera di docenza alla scuola cattedrale di Parigi: chiusi entrambi in convento continuarono a vedersi di nascosto, finché Abelardo non fu castrato (di notte, mentre dormiva) da zio Fulberto. Da allora si rifugiò nello studio e per lettera elogiava solo la castità e la continenza, mentre Eloisa era ossessionata dai ricordi del piacere perduto ("Persino durante la Santa Messa"), e continuava a scrivergli lettere struggenti: "Io non ho amato altro in te che te stesso, Dio lo sa; ho desiderato esclusivamente te, non ciò che tu avevi... E se il nome di moglie sembra più sacro o più valido, mi è sempre stato più dolce il nome di amica o, se non ti scandalizzi, quello di amante o di prostituta, perché, quanto più mi umiliavo davanti a te, tanto più ti piacevo".