Luigi Ippoliti, ཿCorriere della Sera 21/4/2005. pag. 19, 21 aprile 2005
Durante una delle sue ultime visite al capo del Cremlino Vladimir Putin, il 20 aprile scorso, il segretario di Stato americano Condoleezza Rice è stata intervistata da una popolare emittente radiofonica, Radio Eco
Durante una delle sue ultime visite al capo del Cremlino Vladimir Putin, il 20 aprile scorso, il segretario di Stato americano Condoleezza Rice è stata intervistata da una popolare emittente radiofonica, Radio Eco. Nonostante la sua passione per la diplomazia sia nata dopo aver seguito un corso sull’Urss tenuto all’Università di Denver da Josef Korbel, padre di Madeleine Albright, segretario di Stato durante la presidenza Clinton e nonostante abbia scritto due libri sulla Russia (’L’unione sovietica e l’esesrcito cecoslovacco” e ”L’era Gorbaciov”), la Rice ha commesso diversi errori linguistici: quando le è stato chiesto se aveva intenzione di candidarsi alla Casa bianca nel 2008 ha esclamato «Da!» (sì). Poi si è resa conto del fraintendimento e ha corretto con un sonoro «Niet!» (no), ripetuto per sette volte. In seguito, una studentessa le ha chiesto come avesse raggiunto il successo. Il segretario di Stato prima ha detto, in inglese, che «è troppo complicato rispondere». «Questa è un’opportunità per me di tornare in Russia - ha continuato - un posto che mi piace moltissimo, di cui amo la cultura e la lingua». E, passando al russo, s’è lanciata, ma è riuscita a dire qualcosa come «vorrei guadagnarmi da vivere nella vostra lingua». Resasi conto dell’impasse, è tornata all’inglese chiedendo scusa perché «voi capite, sono fuori allenamento e nella vostra lingua ci sono tutti questi terribili casi», alludendo ai labirinti della lingua russa.