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 2005  maggio 04 Mercoledì calendario

CHIODI

CHIODI Roberto Marino (Roma) 30 agosto 1942. Giornalista. «Martelli e spinelli. Italia-Camerun. Il dossier Di Pietro. Che cosa hanno in comune? Apparentemente nulla. Ma dietro questi tre ”scandali” c’è sempre lo stesso nome, Roberto Chiodi. stato lui a raccontare, sull’’Espresso”, la storia di Claudio Martelli bloccato all’aeroporto di Malindi per una faccenda di hashish. Fu lui a gettare ombre, con un’inchiesta su ”Epoca”, sulla partita finita pari col Camerun, che ci aprì la strada al titolo mondiale di calcio in Spagna. d è stato lui a raccontare una serie di compromettenti comportamenti del magistrato più famoso d’Italia, Antonio Di Pietro, e a pubblicarli sul ”Sabato”, settimanale di Comunione e Liberazione, che allora dirigeva. Ha vinto il premio Pulitzer? No. stato insultato e criticato. Per il caso Martelli una controinchiesta del settimanale ”L’Europeo” tentò di dimostrare che si era inventato tutto insieme a Gianni Perrelli, coautore dell’inchiesta. Per il caso Camerun si mossero i big, da Giovanni Arpino a Gianni Brera. ”Merda” fu la parola più carina usata per qualificare l’inchiesta che aveva realizzato con Oliviero Beha. Per il caso Di Pietro si scatenarono tutti, ancora prima che uscisse nelle edicole il giornale. L’allora capo del pool milanese, Francesco Saverio Borrelli, commentò: ”Diligente raccolta di pettegolezzi, insinuazioni, calunnie”. Eppure Chiodi parlava di cose precise e provate [...] ”Questo è il ruolo del giornalista. Prendersela con quelli più grossi. Quando cominciai a interessarmi di Di Pietro, era l’eroe di Mani Pulite. Un intoccabile. Circolavano atti anonimi, manoscritti, voci. Ma nessuno pubblicava niente. allora io dicevo ai coleghi: se voi non pubblicate mandate a me. E accumulavo. Verificavo. Andavo avanti. [...] Io non sono mai stato niente, ma ho sempre votato verso sinistra. [...] La mia gavetta è stata il calcio. Nella Roma. Sono campione italiano juniores. Avevo una grande carriera davanti a me. Ma mio padre disse: ’Il pallone? Tu devi pija er pezzo de carta, fijo mio, artro che er pallone’ [...] Mediano. L’allenatore era Masetti. A quei tempi il mio amico del cuore era Franco Coppola, che aveva il pallino del giornalista. Ci presentammo a Enzo Ferraiuolo di ’Paese’. Mi guardò: ’Vuoi andare sopra o sotto’. ’E che ne so?’. ’Deciditi’. ’Sopra’. ’Bene, sopra c’è la Corte d’Appello. Sotto c’è il tribunale. Ci vediamo a mezzogiorno al Bar, portatemi le notizie’. cominciata così la mia carriera di giornalista giudiziario. [...] ’Momento sera’, poi la ’Luna’, giornale di Rumor, l’Ansa, ’Panorama’ [...] Primo scoop? Caso Calzolari, per ’Panorama’. L’avevano archiviato come disgrazia. Dovettero riaprirlo e concludere che era un omicidio. Erano tempi stupendi. Giornali come ’Panorama’ mettevano un giornalista su un caso pr mesi... [...] Mi comporto bene e vengo assunto al ’Giorno’. Il mio compagno di banco è Giovanni Valentini. Un anno dopo mezza redazione del ’Giorno’ va a ’Repubblica’”. [...]» (Claudio Sabelli Fioretti, ”Sette” n. 47/2000)