Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  maggio 03 Martedì calendario

Colbert Gilbert

• Toronto (Canada) 1960. Fotografo • «L’esordio è nel cinema, gira numerosi documentari a sfondo sociale, dedicandosi contemporaneamente alla fotografia. Nel 1992 presenta le sue opere al Musée Elysée di Losanna e alle Gallerie Parco di Tokyo. Nello stesso anno sparisce. Nel 1999, in occasione di uno dei suoi ritorni a casa, comincia a programmare un’esposizione, finché trova in Venezia, nell’acqua, nel silenzio della Laguna, il luogo ideale» (Giuseppina Rocca, ”Il Messaggero” 10/6/2002). «[...] ”Come il mio amico Christo, anch’io sono criticato per aver attaccato lo snobismo che esiste nel mondo dell’arte [...]. Grazie a gente come noi, la democratizzazione dell’arte è ormai inarrestabile. [...] Il mio sogno: non essere confinato nei ghetti aulici e ingessati dei musei tradizionali, come il Metropolitan e il Moma. Cubi bianchi intimidenti, che ti fanno sentire sempre inadeguato e non all’altezza della situazione” [...] Nonostante il loro spirito ”colonial chic” [...] le sue foto fanno impazzire le star politically correct della moda e del cinema, da Donna Karan a Bianca Jagger, da Susan Sarandon a Kevin Spacey [...] ”Ma il mio pubblico vero non sono le star: sono camerieri, tassisti, bambinaie e postini che non hanno mai sentito parlare di Duchamp o Kandinsky. per loro che esisto, per inserire la mia arte nei loro sogni”» (Alessandra Farkas, ”Corriere della Sera” 3/5/2005).