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 2005  aprile 30 Sabato calendario

Gesù è esistito? La Stampa 30 aprile 2005. L’ex seminarista Luigi Cascioli, con l’intransigenza dell’ex fumatore davanti a un mezzo toscano, vuole l’abolizione di Gesù Cristo in nome del popolo italiano

Gesù è esistito? La Stampa 30 aprile 2005. L’ex seminarista Luigi Cascioli, con l’intransigenza dell’ex fumatore davanti a un mezzo toscano, vuole l’abolizione di Gesù Cristo in nome del popolo italiano. E’ una vecchia storia meritevole di un riassunto: Cascioli, settantuno anni, agronomo in pensione di Roccalvecca (Viterbo), disilluso dagli studi biblici s’è buttato in quelli storici giungendo alla conclusione che Gesù non è mai esistito. La sua figura, dice, è stata costruita per motivi truffaldini dalla Chiesa cattolica sfruttando ed edulcorando la turbolenta biografia di Giovanni di Gamala, figlio di Giuda, giovanotto animato da sentimenti patriottici e anti-romani. Già qualche anno fa Cascioli aveva intentato causa all’intero Vaticano chiedendone la condanna per "abuso della credulità popolare" e "sostituzione di persona". Ma il giudice di Viterbo archiviò senza scoraggiare Cascioli che, per rilanciare la battaglia, ha indirizzato la querela a don Enrico Righi, parroco di Bagnoregio (sempre Viterbo). In un bollettino, il parroco aveva sostenuto che Gesù è innegabilmente transitato sul nostro pianeta. Secondo Cascioli è l’inconfutabile prova del crimine. Per gli sclerotici meccanismi della giustizia, don Enrico è stato iscritto nel registro degli indagati e ieri il giudice Gaetano Mautone avrebbe dovuto decidere se proscioglierlo o mandarlo a processo. Non se n’è fatto nulla poiché Cascioli ha ricusato il giudice: Mautone è cattolico, non garantisce indipendenza di giudizio. Toccherà ora alla corte d’Appello di Roma stabilire se Mautone potrà proseguire le udienze oppure dovrà farsi da parte. Don Enrico non l’ha presa bene: "Di questo passo io potrei a mia volta ricusare un giudice che magari si proclami ateo". Cascioli ha esposto le sue eccentriche teorie in un libro - "La favola di Gesù" - che ha suscitato qualche entusiasmo fra gli atei più battaglieri, specialmente quelli di Francia, mobilitati in suo sostegno attraverso l’associazione nazionale. Nel sito dell’agronomo si leggono lettere arditamente fiduciose: "Sono felice che finalmente un tribunale ci renderà giustizia di un’oppressione che ci è stata imposta per millenni", ha scritto Renato da Lecco. E in effetti Cascioli spera di sbriciolare il cattolicesimo attraverso una sentenza: senza Gesù crollano le fondamenta di quello che reputa un lunghissimo e orrendo sopruso. Come si potrà immaginare, il querelante ha una pessima opinione della Santa Sede e del clero. Incurante del rischio di passare per balengo, ha redatto tesi simili: "Il Naturismo-Nudismo è la dimostrazione più evidente del bisogno che ha l’uomo di vivere secondo una morale basata sul buon senso e la ragione... rappresenta l’equilibrio laico che libera gli uomini dall’odio generato dal conflitto dei due eterni antagonisti, il bene e il male, rappresentati il primo da un Dio repressivo e castigatore e il secondo da Satana, Dio permissivo e licenzioso". Dunque i credenti vivono di desideri soffocati e i satanisti di desideri animalescamente sfogati; i moderati atei si danno al nudismo. Gli appartenenti alle prime due categorie sarebbero quindi vittime di "nevrosi che sfociano poi nei dialoghi più pornografici nei confessionali, nella pedofilia dei preti, nei priapismi (erezioni del membro) che s’invigoriscono all’ombra dei santuari". La storia della Chiesa - per concludere sulla dottrina di Cascioli - è riassumibile in una nascosta e frenetica congressualità carnale, fra preti e novizi, monaci e monache, prelati e chierichetti, con milioni di infanti soffocati nella culla per cancellare la traccia del peccato, e con le turpi usanze trascinate fino a oggi, se è vero che quella ecclesiastica è "la categoria più colpita dall’Aids". E così - mentre un altro magistrato italiano chiede la chiusura del sito antagonista Indymedia, colpevole di aver pubblicato un fotomontaggio con Papa Benedetto XVI in tenuta da nazista, e mentre gli attacchini di Glasgow si rifiutano di incollare i manifesti con cui un giovane artista avverte i bambini che Babbo Natale è un’invenzione, altrimenti non si spiegherebbe perché consegna ai figli dei ricchi regali più belli - in Italia il corpo togato viene investito di una nuova missione siderale. Dopo aver tentato di riscrivere la storia della Repubblica e occasionalmente quella della Resistenza, dovrebbe ora riscrivere la Bibbia. Un incarico del quale sarebbe augurabile si spogliasse, nonostante la delusione che susciterebbe nella parte lesa. Luigi Cascioli, tra l’altro, ha studiato nel medesimo seminario frequentato da don Enrico. E lo stesso don Enrico ricorda quel ragazzino di quattro anni più giovane, così piccolo e già così poco accondiscendente con l’ortodossia. Era talmente critico e pervaso dal dubbio che il vicerettore, don Filippo, lo soprannonimò "Lutero". In omaggio ai comuni precedenti, mesi fa Cascioli scrisse a don Luigi rassicurandolo sul carattere puramente impersonale della diatriba: "Io non ho nulla contro di te avendoti sempre considerato una persona umanamente degna di ogni stima". Circostanza per la quale si offriva di ritirare la denuncia, casomai don Enrico avesse portato "una prova, una soltanto" dell’esistenza di Cristo. Quanto quella di Dio, Cascioli ci ha rinunciato: "Sarebbe per me impossibile dimostrare l’inesistenza dell’inesistente, cioè la sua non esistenza". Mattia Feltri