Francesca Bodini, ཿMkt - Il mensile del nuovo marketing, aprile 2005;, 2 maggio 2005
Su 100 pubblicitari intervistati da Eta Meta Resarch, 71 credono che gli sportivi siano ottimi testimonial pubblicitari, ma solo 24 sceglierebbero un calciatore, mentre ben 62 punterebbero su un campione olimpico
Su 100 pubblicitari intervistati da Eta Meta Resarch, 71 credono che gli sportivi siano ottimi testimonial pubblicitari, ma solo 24 sceglierebbero un calciatore, mentre ben 62 punterebbero su un campione olimpico. Giulio Romieri, presidente di Brw & Partners: «I calciatori rappresentano sempre di più un rischio per le aziende e da tempo si dice di puntare su altri sport. Allo stesso tempo, però, non è possibile che ancora si debbano aspettare le Olimpiadi perché i media diano spazio e rilievo a sport diversi dal calcio, situazione che certo non aiuta la creazione di nuovi personaggi». Quasi due pubblicitari su tre ritengono che lo sportivo per essere un valido testimonial deve essere vincente anche nell’atteggiamento. Il preferito è Yuri Chechi, valutato 600 mila euro e giudicato perfetto per campagne di integratori e prodotti contro l’invecchiamento.