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 2005  aprile 29 Venerdì calendario

La vicenda Cannavaro, Corriere della Sera, 29/04/2005 ROMA – Hotel Marriott, Mosca, 11 maggio 1999

La vicenda Cannavaro, Corriere della Sera, 29/04/2005 ROMA – Hotel Marriott, Mosca, 11 maggio 1999. La videocamera inquadra la stanza numero 712, ma Fabio Cannavaro sbaglia, stranamente inverte e dice « stanza 721, la stanza dei massaggi » . Vigilia della finale di Coppa Uefa, ritiro del Parma che il giorno dopo affronterà e batterà per 3 0 i francesi dell’Olympique Marsiglia. Comincia così il triste filmato di cui si parla da giorni, girato dall’ex difensore del Parma, capitano della nazionale di Marcello Lippi, da quest’anno in forza alla Juventus dopo essere passato per l’Inter, mandato in onda ieri sera ( sei minuti e mezzo complessivi) da « Punto e a capo » , la trasmissione di Raidue. Cannavaro entra e riprende la stanza, il tavolo su cui sono state preparate le flebo. Si vedono un massaggiatore, Corrado Gatti, e un medico di allora, il dottor Luca Montagna ( entrambi non lavorano più col Parma), i soli, assieme a Cannavaro ad avere il volto scoperto ( « Abbiamo schermato – ha spiegato il conduttore Giovanni Masotti – gli altri giocatori e alcuni componenti dello staff del Parma che nel video non hanno parte attiva » ) . Cannavaro viene invitato a stendersi sul lettino, lui ridendo risponde: « E questa è la prova che facciamo schifo... » . Il medico lo invita a interrompere le riprese: « No Fabio, dai... » e il difensore: « Cazzo, ma è mia la cassetta » . Il medico prepara la flebo di Neoton, un cardiotonico, farmaco che non rientra nella lista delle sostanze antidoping. Una voce chiede: « Posso bucarlo io? » . E Cannavaro: « Sai chi puoi bucare tu...? » . Quindi nuovamente interviene il medico: « Questo è da depravati ( fare le riprese, ndr )... Siamo su livelli di depravazione... » . Cannavaro si stende, il medico inserisce la « farfallina » , come viene definita in gergo, nella vena e il giocatore, ironizzando recita: « Prima della finale di Coppa Uefa guardate come eravamo ridotti... ho venticinque anni, mi stanno am mazzando... dai, metti dentro... ’ namo bello... il braccio si sta gonfiando... si sta gonfiando... Se me la vendo la cassetta, sai quanto ci faccio? Infila l’ago... ah! Sì, che bello... » . Ora Cannavaro viene ripreso in primo piano mentre sorride, i capelli molto più lunghi di adesso. Successivamente, nel video compare un altro giocatore in accappatoio bianco. Cannava ro lo chiama: « Seba, Seba » , riferendosi a Veron, all’epoca in forza al Parma ( poi ha giocato con Lazio, Manchester, Chelsea e ora è all’Inter). L’argentino ha il volto schermato ma si sente il difensore pronunciare questa battuta: « Ho le prove che Seba Veron se fa... » . Fabio Cannavaro ha cercato di bloccare la messa in onda del video, ieri pomeriggio, attraverso una lettera di diffida inviata dal suo legale al conduttore Masotti. Il quale, intorno alle 19.35, prima di far vedere le immagini ai giornalisti, denunciava anche le « pressioni dei poteri forti, quelli veri. Allo stato, dubito che il filmino possa essere trasmesso, vedremo se i poteri forti riusciranno a imbavagliare la libertà di stampa » . Un’ora più tardi, invece, ottenuto per la seconda volta il parere positivo dell’ufficio legale della tv di Stato, Masotti rispondeva al difensore annunciando che il video ( finito il 2 aprile scorso nelle mani della Rai) sarebbe andato in onda. Video non edificante, è ovvio. Il farmaco usato è lecito, va sottolineato, e dunque nessuno può parlare di doping. Tuttavia l’immagine complessiva che ne ricava il calcio è quella di un mondo eticamente alla deriva. Giuseppe Toti