La Stampa, 25/04/2005, 25 aprile 2005
Gioco dei bussolotti, La Stampa, 25/04/2005 Non si sa chi abbia inventato il gioco dei bussolotti, ma i prestigiatori del mondo antico, egiziani, greci e romani, lo avevano già nel loro repertorio
Gioco dei bussolotti, La Stampa, 25/04/2005 Non si sa chi abbia inventato il gioco dei bussolotti, ma i prestigiatori del mondo antico, egiziani, greci e romani, lo avevano già nel loro repertorio. Il papiro Westcar racconta che alla corte del faraone Cheope (quello della grande piramide) viveva e si esibiva un mago in grado di compiere prodigi incredibili, testimonianza dell’attenzione prestata all’arte magica, e un altro documento di analoga importanza storica riproduce un’immagine in cui sembra che un uomo stia eseguendo un gioco molto simile agli attuali bussolotti, resi famosi nel mondo dal torinese Bartolomeo Bosco. Ci sono diverse varianti di questo numero, ma la tecnica fondamentale è molto semplice: occorrono solo tre normalissimi bussolotti o bicchieri, generalmente di metallo, qualche volta artisticamente decorati. Anche le palline usate sono di materiale diverso: sassolini, sughero, lana, seta, piselli. Il prodigio viene realizzato solo grazie all’abilità del prestigiatore che colloca sul tavolino i bussolotti rovesciati con sotto le palline e poi, con grande rapidità, le sposta in modo che lo spettatore per quanto presti attenzione non capisce più dove siano veramente.