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 2005  aprile 27 Mercoledì calendario

VAN HIMST Paul Sint Pieters-Leeuw (Belgio) 2 ottobre 1943. Ex calciatore. Quarto nella classifica del Pallone d’Oro 1965, quinto nel 1964, undicesimo nel 1972, diciottesimo nel 1966, ventesimo nel 1967

VAN HIMST Paul Sint Pieters-Leeuw (Belgio) 2 ottobre 1943. Ex calciatore. Quarto nella classifica del Pallone d’Oro 1965, quinto nel 1964, undicesimo nel 1972, diciottesimo nel 1966, ventesimo nel 1967. « considerato il più forte giocatore mai espresso dal calcio belga, avvicinato solo da Enzo Scifo. Centrocampista offensivo di grandi qualità tecniche, in grado sia di rifinire sia di concludere con grande efficacia, è cresciuto nell’Anderlecht, con cui ha vinto otto campionati. Nel 1981 è stato protagonista, con Pelé, Ardiles e Bobby Moore, del film Fuga per la vittoria di John Houston» (Enciclopedia dello Sport, Treccani). « stato il ”golden boy” del calcio belga, coetaneo di Gianni Rivera e altrettanto precoce nell’imporre la sua straordinaria classe. [...] A nove anni il grande Constant Vanden Stock gli faceva firmare il suo primo cartelliono nell’Anderlecht, con cui esordiva nella massima serie il 27 dicembre 1959 vincendo 5-1 sul campo del Beringen. Il 19 ottobre 1960 a Stoccolma vestiva per la prima volta la maglia della Nazionale belga, guidata dallo stesso Vanden Stock. Poche settimane dopo veniva eletto miglior calciatore del campionato belga, premio che bissava nel 1961. Nel 1962 vinceva con l’Anderlecht il suo primo titolo nazionale. Dodici mesi dopo, ad appena vent’anni, con 26 reti conquistava il primo titolo di capocannoniere, da irresistibile centravanti. Una abbuffata di glorie precoci, per un giocatore dai fondamentali perfetti e dalla disarmante facilità nel trovare il gol. La sua gamma di soluzioni, tuttavia, era talmente ampia da far considerare un peccato il suo esercizio nel ristretto arengo dell’area di rigore. Accettò allora di arretrare il proprio raggio d’azione e ne nacque un fuoriclasse di straripanti mezzi. Nulla perdendo in capacità realizzativa, Van Himst divenne geniale trequartista. Nel 1965 veniva eletto nuovamente miglior giocatore belga e l’anno dopo trascinava il Belgio a una storica vittoria per 3-0 contro la Francia a Parigi. Il suo strapotere trascinò il club bianco-malva a una serie impressionante di successi: in 13 campionati, 8 titoli e 4 Coppe del Belgio, con altri due titoli di capocannoniere, nel 1966 con 25 reti e nel 1968 con 21. Gli mancò unicamente il successo nelle Coppe internazionali. In nazionale raggiunse il record assoluto di presenze, con 82 gettoni e 30 reti, nonostante un paio di importanti defezioni volontarie. Nel 1967 e 1968 rifiutò assieme ai compagni di giocare in Nazionale e al ritorno dal Mondiale di Messico 1970, chiamato a portare il peso più gravoso della brutta figura rimediata, giurò che non avrebbe più giocato in Nazionale. Poi, Louis Wouters, presidente della Federcalcio belga e già suo accusatore dopo il fiasco messicano, riuscì a persuaderlo a continuare e Van Himst riprese il posto di capitano nella miglior stagione della rappresentativa, quando batté nei quarti di finale degli Europei l’Italia e fu fermata in semifinale dai tedeschi, vincendo poi la finale per il terzo posto con l’Ungheria. Fu allora che la sua statura di campione raggiunse il culmine. Infortunatosi Van Moer, che aveva avuto una gamba spezzata da un terrificante contrasto con Bertini, accettò di fare il regista, limitando le incursioni in zona gol. Un sontuoso organizzatore di gioco, fisicamente forte, gagliardo nei contrasti per quanto raffinato nel tocco di palla e nell’invenzione. Nel 1974 è di nuovo il miglior giocatore belga della stagione e l’anno dopo passa al R.W.D. Molenbeek a monetizzare il tramonto. [...]» (Carlo F. Chiesa, ”Calcio 2000” gennaio 2000).