Mario Porqueddu, ཿCorriere della Sera 26/4/2005;, 26 aprile 2005
Il cosiddetto ”Spaghetti Wrestling” conta su tre federazioni: Xtreme Italian Wrestling, Italian Championship Wrestling, Italian Wrestling Superstar
Il cosiddetto ”Spaghetti Wrestling” conta su tre federazioni: Xtreme Italian Wrestling, Italian Championship Wrestling, Italian Wrestling Superstar. La prima ha tre palestre, a Verona, Roma e Messina, ma sono aperte le iscrizioni a quella nuova di Sanremo. Tra i lottatori, una ventina in tutto, c’è un Maurizio Repetto di Arquata Scrivia (Alessandria) ex rugbista che nella vita procaccia contratti per Fastweb e sul ring si fa chiamare ”The Big Mad Man”, il grande uomo pazzo. Trent’anni, un metro e 73 per 129 kg, ha iniziato nel 2000: «Facendo una ricerca online ho trovato un gruppo di ragazzi che, amatorialmente, si erano messi a fare qualcosa. Li ho contattati e mi ci sono messo anch’io. Imitavamo quello che vedevamo in tv. Senza guida. Con un ring affittato. durata un anno». Fino a inizio 2004, non c’’rano sponsor per permettersi un certo tipo di show, solo serate davanti a 100 o 200 persone, in mezzo a incontri di arti marziali: «Poi c’è stata un’evoluzione. Ci ha preso in mano un’agenzia di spettacolo di Messina, la Sud management. Intanto la New wrestling promotion si è messa a organizzare spettacoli in Italia con le stelle americane». Repetto dice che le botte se le danno per davvero («l’importante è saper cadere. Se io provo ad alzarti e posso farlo, tu non fai resistenza perché magari cadi male e ti infortuni»), nega che ci sia un copione («No, noi non decidiamo chi vince»), respinge le accuse di chi parla di violenza («No. Non più dei cartoni di Ken il Guerriero, che non mi pare abbiano danneggiato i bambini»).