Giovanni Gagliardi, repubblica.it 25/4/2005;, 25 aprile 2005
Una partita di calcio può avere un impatto ambientale fino a 3.050 campi da gioco: lo sostengono alcuni ricercatori della Cardiff University (gli stessi convinti che a favorire comportamenti violenti sugli spalti sarebbe la vittoria e non la sconfitta della squadra del cuore) dopo aver analizzato la finale della Coppa d’Inghilterra 2004 tra Manchester United e Millwall
Una partita di calcio può avere un impatto ambientale fino a 3.050 campi da gioco: lo sostengono alcuni ricercatori della Cardiff University (gli stessi convinti che a favorire comportamenti violenti sugli spalti sarebbe la vittoria e non la sconfitta della squadra del cuore) dopo aver analizzato la finale della Coppa d’Inghilterra 2004 tra Manchester United e Millwall. La maggior parte della cosiddetta ”eco-footprinting” (impronta ecologica) dipende dai mezzi di trasporto utilizzati: costringere tutti gli spettatori ad usare i bus, rimpiazzando 6.500 auto con 209 pullman, avrebbe ridotto l’impatto del 24%. Il cibo è la seconda voce: occorrono 1.381 ettari per sostenere quanto mangiato (38.000 dolci, 27.000 sandwiches, 24.000 porzioni di patatine, 13.00 hamburgers) e bevuto (370.000 pinte di birra) sugli spalti, sostituendo il manzo con il pollo sarebbero scesi a 428. Altri 146 ettari se ne sono andati per le 59 tonnellate di rifiuti lasciati dagli spettatori, con il riciclaggio si sarebbe potuto risparmiare il 14%.