26 aprile 2005
Tags : Jon. Hassell
Hassell Jon
• Nato a Memphis (Stati Uniti) il 22 marzo 1937. Trombettista. «[...] posato, affabile signore [...] va sussurrando da tempo estatiche alchimie di nuda tromba e ritmi techno-tribali con effetti affascinanti. Un modo semplice e terapeutico di fare musica che riesce a sintetizzare il meglio delle culture dell’est e dell’ovest, dalle più antiche alle più attuali. Folgorato dal jazz moderno di Stan Kenton e Miles Davis, ha poi studiato con Stockhausen e Berio, ma è dal 1967 con Terry Riley che Jon ha trovato la sua strada mistico-visionaria, partecipando alla registrazione della rileyana In C e andando a lezione di canto indiano dal mitico Pandit Pran Nath. Con l’amico Brian Eno ha posto le basi della cosiddetta ”discreet music”, la musica sobriamente discreta che ha poi ripensato e riadattato per i più illuminati protagonisti dell’art-rock, come i Talking Heads, Peter Gabriel, David Sylvian, Bjork, Ani DiFranco, Ry Cooder e gli africani Baaba Maal e i Farafina. Ma sono i suoi subliminali dischi soft [...] che hanno creato l’esoterica leggenda di Jon Hassell musicista-stregone. [...] ”[...] Nella mia musica si possono estrapolare tracce di Gil, del raga indiano, del gamelan indonesiano, delle orchestrazioni di Yma Sumac, con l’impiego discreto delle armonizzazioni tecnologiche, i sampling e altre invenzioni alla ricerca di una cultura fantastica, immaginando un mondo che non esiste e che ho ribattezzato ’fourth world’, il quarto mondo” [...]» (Giacomo Pellicciotti, ”la Repubblica” 26/4/2005).