varie, 26 aprile 2005
DIDDLEY
DIDDLEY Bo (Ellas McDonald) McComb (Stati Uniti) 30 dicembre 1928, Archer (Stati Uniti) 2 giugno 2008. Chitarrista. «John Lennon non ebbe dubbi quando, in occasione della prima tournée dei Beatles Oltreoceano nel ”64, gli chiesero quale fosse la cosa che più desiderava vedere degli Stati Uniti: ”Bo Diddley” rispose. Era il modo più esplicito per raccontare la sua ammirazione verso The Originator, l’inventore con Chuck Berry di quel ritmo lanciato nel mondo come rock’n’roll.’A lanciare quella definizione fu il dj Alan Freed, ma la verità è che quel termine si riferiva al rhythm’n’blues e al modo in cui veniva ballato. Siamo stati noi a cominciare tutto, io e Chuck Berry. Elvis Presley non ha scoperto proprio nulla. Era bravo, fantastico, aveva una gran voce. Non ce l’ho con lui, non mi importa se ha fatto un sacco di dollari, se ha girato tanti film, ma il fatto è che è la solita storia: l’America dei bianchi che si prende tutto”. Non ha [...] dimenticato Bo Diddley, anche se ha [...] suonato per tre presidenti (Kennedy, Bush senior e Clinton), se il suo nome fa parte della Rock’n’roll Hall of fame, se il mondo del rock bianco non ha mai lesinato ammirazione e riconoscimenti nei suoi contronti. A un certo punto della sua carriera disse di no alle case discografiche: allora andava di moda prendere cover di artisti neri e affidarle alla voce di cantanti bianchi. Non ha più fatto pace. [...] si tiene lontano dai circuiti della fabbrica musicale, si fa ascoltare poco nei concerti [...] un uomo blues scolpito nell’acciaio, Bo Diddley. Nell’acciaio nero come l’ebano. La sua voce profonda, le corde metalliche della sua chitarra, il ritmo della sua musica: tutto è duro nella musica di questo ultimo re del blues. [...] il soprannome è preso a prestito da un antico strumento africano a corda [...] leggendaria chi tarra quadrata. Racconta: ”L’ho costruita da me. Ho preso il manico e i contatti elettrici da una Gretsch e li ho applicati a una scatola di legno. Poi nel ”58 chiesi alla Gretsch se me ne costruivano una e nacque così la Big B”» (Marco Molendini, ”Il Messaggero” 25/4/2005).