Varie, 25 aprile 2005
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Vinokourov Alexandre
• Petropavlovsk (Kazakhstan) 16 settembre 1973. Ciclista. Nel 2003 ha vinto la Amstel Gold Race, nel 2005 e nel 2010 la Liegi-Bastogne-Liegi. Terzo al Tour del 2003 (con una vittoria di tappa), 5° nel 2005 (2), beccato per dopiing a quello del 2007 (trasfusioni di sangue), subì una squalifica di 2 anni. Cinque giorni in maglia Rosa al Giro del 2010. Vincitore della Vuelta 2006 • «[...] Professionista dal 1998 [...] ha attraversato tutte le peripezie dei peggiori anni del doping. Vince la Parigi-Nizza e il Giro di Svizzera nel 2003, ma il clou, sempre accompagnato da ombre, lo vive nel 2006. Fuori dal Tour, la squadra decimata dagli organizzatori per il coinvolgimento nell’Operacion Puerto, vince la Vuelta, eludendo un controllo a sorpresa. Poi spadroneggia nel plotone fino al Tour del 2007, quando, alla 15ª frazione, è pizzicato per doping ematico: trasfusione omologa. Due anni di stop. Poi il ritorno, nel 2009. [...]» (Eugenio Capodacqua, ”la Repubblica” 26/4/2010) • «[...] è stato trovato positivo a trasfusioni di sangue omologo sabato 21 luglio alla cronometro individuale di Albi (da lui vinta, ndr). Il prelievo del sangue effettuato all’arrivo ha mostrato, dopo l’analisi nel laboratorio di Châtenay-Malabry, la presenza di due popolazioni distinte di globuli rossi nel campione A. Significa che Vinokourov è ricorso a una trasfusione omologa poco prima della tappa, utilizzando il sangue di un donatore compatibile per gruppo sanguigno e rh [...]» (’La Gazzetta dello Sport” 25/7/2007) • «[...] è un kazako di Petropavlosk che abita, meglio, che risiede, cioè, che non paga le tasse [...] a Monaco, nel senso di Montecarlo. [...] Comincia a pedalare a 12 anni, a 13 è nella Scuola nazionale di sport. Nel 1997 fa del praticantato in una squadra professionistica francese, il cui nome è già un programma: Casino. Nel 1998 viene assunto pro’ dalla Casino, e tanto per cominciare si aggiudica sei corse. Da lì, alè. Non un vincente, però uno che vince, e bene: Amstel 2003 e Liegi Bastogne Liegi 2005, a tappe Delfinato 1999, Giro di Germania 2001, Parigi Nizza 2002 e 2003, e Giro di Svizzera 2003. [...] Se c’è unaqualità in ”Vino” è l’attacco: non un’arte, ma una voglia, un istinto, una necessità. ”Vino” è uno di quelli che parla poco, il meno possibile, diresti solo quando ha una pistola puntata alla tempia. [...] All’’quipe” ha raccontato: ”Al ritorno dall’Olimpiade di Sydney 2000, alla frontiera russa di Omsk, a nord del Kazakistan, mi attendeva un corteo, scortato dalla polizia, e a ogni villaggio venivo festeggiato. E pensare che avevo vinto solo una medaglia d’argento”. [...]» (Marco Pastonesi, ”La Gazzetta dello Sport” 14/7/2005) • «[...] Un corridore coriaceo, capace quando in giornata di grandi performance atletiche, oltretutto versatile [...]» (Nino Minoliti, ”La Gazzetta dello Sport” 25/4/2005) • «[...] Non a caso Vino indica in Jalabert il suo corridore preferito. Non a caso è uno che vince in primavera la Parigi-Nizza, la Liegi-Bastogne-Liegi [...] e poi lo si ritrova a fine stagione secondo in linea ai Giochi di Sydney, terzo al crono mondiale di Verona. insomma un corridore per tutte le stagioni e questo ne fa un uccello raro. Non avrà il carisma del campione, ma tutti lo rispettano e lo temono. [...]» (Gianni Mura, ”la Repubblica” 12/7/2005).