Salvo Mazzolini, "il Giornale" 16/4/2005, 16 aprile 2005
I gemelli Ratzinger, il Giornale, sabato 16 aprile 2005 Il cardinale bavarese Joseph Ratzinger, che i giornali tedeschi considerano il più palpabile tra i palpabili, ha un sosia: suo fratello Georg, anche lui sacerdote
I gemelli Ratzinger, il Giornale, sabato 16 aprile 2005 Il cardinale bavarese Joseph Ratzinger, che i giornali tedeschi considerano il più palpabile tra i palpabili, ha un sosia: suo fratello Georg, anche lui sacerdote. I due si assomigliano come due gocce d’acqua tanto che il ”Bild Zeitung” scrive che se non fosse per i diversi abiti talari potrebbe succedere di scambiare Joseph per Georg e Georg per Joseph. Stessa statura medio-alta, stessi modi timidi e controllati, stesso volto pallido e rotondo incorniciato da una capigliatura bianca appena insidiata dalla calvizie. E quasi la stessa età: 78 anni il cardinale, 81 il sacerdote. I due fratelli solo molto uniti. E sebbene uno viva in Vaticano e l’altro a Ratisbona in un pensionato per preti a riposo, sono in continuo contatto. Si telefonano almeno una volta la settimana, la domenica pomeriggio, e parlano di tutto, degli animi in comune, dei libri che leggono, dei ricordi dell’infanzia, del tempo, della vita a Roma. E almeno quattro volte all’anno si vedono. il cardinale che va a trovare il fratello a Ratisbona, abita nel suo piccolo appartamento e alla sera, dopo aver cenato insieme, i due fratelli si rimboccano le maniche , si armano di scopette, detersivi e straccetti, infilano le mani nei guanti di plastica e insieme il sacerdote e il prefetto della congregazione della fede lavano allegramente i piatti. lo stesso fratello sacerdote a raccontarlo in una intervista alla ”Frankfurter Allgemeine Zeitung” densa di ricordi e aneddoti sull’infanzia dell’uomo cui molti guardano come un possibile successore di Giovanni Paolo II? Una vocazione religiosa fortissima e precoce quella di Joseph Ratzinger, unita a un’attrazione per la porpora cardinalizia che si manifesta già in tenera età. Il fratello ricorda che una volta il cardinale Faulhaber venne a Tittmoning, un paesino della Baviera dove abitava la famiglia Ratzinger, e Joseph, che aveva appena cinque anni, vedendo il cardinale scendere dalla macchina esclamò: «Prima di quel giorno - ricorda oggi Georg Ratzinger - il sogno di mio fraletto era di diventare muratore». Un’infanzia semplice e felice quella dei fratelli Ratzinger, trascorsa sullo sfondo della Baviera rurale e cattolicissima degli anni Trenta, ancora lontana dall’industrializzazione che molti anni dopo avrebbe sconvolto città e villaggi. Famiglia rigorosamente osservante dove alla sera di diceva il rosario, padre funzionario di polizia, due fratelli e una sorella maggione, Maria, morta nel ’91. Il periodo più bello é quello trascorso a Hufschlag, nell’Alta Baviera, dove la famiglia aveva una casa in aperta campagnia. «Giocavamo a palla sul prato, andavamo nel bosco a raccogliere bacche e legna per il camino». Un quadro idilliaco interrotto dal nazismo e dalla guerra che separa i due fratelli: Joseph viene destinato ai reparti ausiliari dalla Luftwaffe, Georg inviato su vari fronti di guerra. «Da ragazzo Joseph - ricorda il fratello - era uno studente modello, con una grande capacità di concentrazione. Io invece ero attratto dalla musica sacra e dai cori». Una differenza che inciderà anche sul loro futuro di sacerdoti. Joseph si dedica subito all’insegnamento della teologia, Georg diventerà Kapallmeister, maestro di cappella del Duomo di Ratisbona. L’ultima volta che Joseph e Georg si sono telefonati é stata domenica scorsa. «L’ho sentito un pò stanco, ma non esaurito». Salvo Mazzolini