Varie, 23 aprile 2005
CALDORO
CALDORO Stefano Campobasso 3 dicembre 1960. Politico. Pdl (già socialista). Dal 2010 presidente della Regione Campania (eletto contro Vincenzo De Luca). Ministro per l’Attuazione del programma di Governo nel Berlusconi III • «[...] Da semplice deputato, in breve tempo era già diventato sottosegretario al ministero della Pubblica Istruzione e Ricerca scientifica e poi promosso viceministro [...] Un deputato in carriera. Una ex giovane promessa che Gianni De Michelis, a cui è molto vicino, tiene a valorizzare [...] Rampollo di famiglia socialista (il padre Antonio è stato una figura influente del socialismo campano) Stefano, laureato in scienze politiche e consulente d’azienda, esperto di economia e questioni internazionali, inglese fluente, finisce per seguire le orme paterne, dedicandosi alla politica. Già nel 1985, a soli 25 anni si ritrova infatti nel Consiglio regionale della Campania, presidente di Commissione. Come il padre è socialista, e viene eletto deputato già nel 1992, con vari incarichi. Un anno dopo, nella bufera di Tangentopoli che emargina Craxi, è uno dei pochi giovani a restare fedele al segretario defenestrato. E fu tra i fondatori del Nuovo Psi. [...]» (’La Stampa” 23/4/2005) • «[...] A Stefano Caldoro piace più Blair di Sarkozy, ma poi lascia affiorare piccoli tic da decisionista di destra, un certo modo di parlare ai suoi, per esempio, o, perfino, di arrivare con piccola corte da sottosegretario nella saletta Freccia Alata. Se deve ricordare il suo passato, al congresso, il quarantenne Caldoro cita il momento eroico in cui ”al Raphael, negli ultimi giorni di Bettino solo contro tutti, eravamo in tre: io, Robilotta e Luca Josi”. Oppure, attento al mondo cattolico proprio come il più noto dei ministri francesi, ecco che fa sapere di non essersi mai riconosciuto nelle posizioni dei radicali: ”Mi sono sempre sentito vicino al Craxi del nuovo Concordato”. [...]» (Maria Latella, ”Corriere della Sera” 24/10/2005).