Luca Vinciguerra, Sole 24 ore, 22/04/2005, 22 aprile 2005
Ferrari punta sulla Cina, Sole 24 ore, 22 aprile 2005 "Formidabile. La compro, la compro subito", dice raggiante Ren Wei smontando da una F430
Ferrari punta sulla Cina, Sole 24 ore, 22 aprile 2005 "Formidabile. La compro, la compro subito", dice raggiante Ren Wei smontando da una F430. Ha appena terminato un giro di prova su uno dei due bolidi spediti da Maranello in Cina per il lancio oltre la Grande Muraglia dell’ultimo modello uscito dagli stabilimenti della Ferrari. Venticinque anni, pechinese, una famiglia di imprenditori alle spalle, questo giovanotto dal portafoglio gonfio (chiavi in mano, in Cina la F430 costa 2,6 milioni di yuan, cioè circa 250mila euro) è un grande appassionato di motori e colleziona auto e motociclette come fossero francobolli. Nel suo garage sono allineate una Mercedes, una Porsche, una Lamborghini, oltre a un paio di Harley Davidson di grossa cilindrata. Ma tra poco, Wei coronerà il suo sogno che teneva nel cassetto da quando portava i calzoni corti e vedeva le corse di Formula Uno in televisione: sedersi al volante di una Ferrari nuova fiammante di zecca. "Ieri sera, al Gala di presentazione, l’ho vista per la prima volta. Ma ora che l’ho guidata, ho deciso: deve essere mia", racconta emozionato, tradendo la perversione da possesso che è nell’animo di ogni collezionista. La F430 prenotata da Wei (che, a differenza del tipico acquirente cinese, ha ordinato un modello personalizzato) è la dodicesima piazzata in Cina dalla casa di Maranello nel giro di poche ore. "I cinesi sanno bene che le Ferrari sono una merce rara, e così chi può sta precipitando a prenotarle Meglio di così il lancio della 430 non poteva andare" spiega altrettanto raggiante Amedeo Felisa, il direttore gestione Granturismo della Ferrari, venuto a Shanghai per tastare di persona il polso del mercato cinese. Un mercato su cui l’azienda italiana è presente tramite una joint venture in cui l’azionista di maggioranza relativa con il 40% (il restante 60% è suddiviso in parti uguali tra il gruppo cinese Poly e Italian Motors, lo storico importatore delle rosse a Hong Kong). Ma soprattutto un mercato sul quale di recente la Ferrari ha deciso di schiacciare pesantemente l’acceleratore. Entro settembre, le concessionarie locali del Cavallino rampante saliranno dalle attuali quattro (Pechino, Shanghai, Shenzhen e Xiamen) a dieci, andando a coprire le ricche città della fascia costiera e anche le grandi metropoli del selvaggio West cinese, come Chengdu e Chongqing, dove si annidano molti potenziali clienti. Inoltre, per aumentare la visibilità del marchio, qualche settimana fa la società ha aperto un Ferrari Store a Xintiandi, il quartiere più trendy di Shanghai: si tratta del primo punto vendita fuori dall’Italia che sarà seguito presto da altri due store a Pechino e a Hong Kong. Nel medio termine, l’attacco al mercato cinese prevede anche un significativo aumento dei numeri. Dopo aver venduto 42 vetture nel 2004 (che hanno portato a circa 120 il numero totale dei bolidi di Maranello circolanti nel Paese), quest’anno la Ferrari conta di venderne una cinquantina: oltre alla nuova F430, anche le 12 cilindri 575 Maranello e la 612 Scaglietti. "Trattandosi di un mercato completamente nuovo, stiamo cercando di valutarne le potenzialità – aggiunge Felisa -. Ciò premesso, è verosimile pensare che nell’arco di tre o quattro anni la Cina possa diventare per noi uno dei primi cinque o sei mercati al mondo sul quale commercializzare circa due-trecento vetture l’anno. Ma questo non significa che forzeremo la mano per fare volumi. Anche in Cina, la Ferrari resterà infatti coerente alla propria strategia che è quella di vendere un sogno", osserva il numero uno della divisione Granturismo di Maranello. Insomma, al pari di tutti gli altri ferraristi del mondo, i nuovi appassionati cinesi del cavallino rampante dovranno portare pazienza per mettersi al volante di una rossa. Compreso il giovane e facoltoso Wei. Che per l’avventura della Ferrari in Cina prevede un avvenire radioso: "Ci sono già almeno tre o quattro miei amici di Pechino pronti a comprare una F430. Ma se me ne regalate una, io vi trovo subito anche dieci acquirenti." Luca Vinciguerra