ཿFamiglia Cristiana, 5 marzo 1967., 5 marzo 1967
Ratzinger risponde, ”Famiglia Cristiana”, 5 marzo 1967. Come mai i sacerdoti celebrano la Messa ed assolvono dai peccati se non succedono agli apostoli? Come si chiamavano i primi presbiteri, cioè i primi sacerdoti senza la pienezza del sacerdozio? P
Ratzinger risponde, ”Famiglia Cristiana”, 5 marzo 1967. Come mai i sacerdoti celebrano la Messa ed assolvono dai peccati se non succedono agli apostoli? Come si chiamavano i primi presbiteri, cioè i primi sacerdoti senza la pienezza del sacerdozio? P.A.G. I semplici preti, è vero, non sono successori degli Apostoli nel pieno senso della parola, alla maniera in cui lo sono i vescovi. Tuttavia, attraverso la imposizione del vescovo, con cui sono stati consacrati sacerdoti, vengono resi partecipi in qualche misura dei pieni poteri di cui godevano gli Aspostoli. Una tale istituzione, consistente nel conferire a determinati individui un potere spirituale limitato, che non comprendeva la pienezza del ministero apostolico, fu introdotta sicuramente già al tempo in cui vivevano ancora gli Apostoli, anche se oggi a noi è impossibile riandare con precisione nei particolari l’origine dei tre gradi: episcopato, presbiterato e diaconato. Ciò dipende dal fatto che agli inizi i concetti e la terminologia non erano ancora definitivamente fissati. così, ad esempio, negli Atti degli Apostoli i concetti e termini di "vescovo" e di "presbitero" sono ancora intercambiabili, e la parola "sacerdote" con cui oggi noi abitualmente designamo in prete non vescovo, fino al secolo sesto è stata usata esclusivamente per indicare i vescovi. In ogni caso, il Nuovo Testamento ci permette di stabilire che gli Apostoli, nelle singole comunità da loro fondate, stabilivano dei ministri, che avevano il diritto di presiedere la celebrazione dell’Eucarestia ed erano nello stesso tempo così subordinati a loro, da corrispondere piuttosto a quelli che oggi chiamiamo semplici sacerdoti, anziché ai vescovi veri e propri. La suddivisione definitiva dei tre gradi: vescovi, presbiteri o semplici preti, e diaconi, la troviamo, invece, soltanto verso il 100 d. C., in Sant’Ignazio di Antiochia. A riguardo di questa questione, bisogna tener presente una cosa, e cioè che la rivelazione non è stata chiusa con la Pentecoste, ma è continuata anche dopo per tutto il tempo apostolico, fino alla morte dell’ultimo Apostolo (quindi fin verso il 100 d. C.). Ciò significa che la struttura della Chiesa non doveva essere necessariamente determinata in maniera definitiva già il giorno stesso dell’Ascensione del Signore; al contrario, gli Apostoli, depositari dello Spirito della Pentecoste, erano autorizzati a vagliare le possibilità e le necessità della Chiesa e a stabilire di conseguenza la forma definitiva del ministero che Cristo aveva loro affidato in maniera globale e non ancora articolata. I libri del Nuovo Testamento presentano chiare tracce di questo processo e lasciano vedere che all’inizio molte cose non erano ancora determinate in maniera definitiva: le lettere di Sant’Ignazio di di Antiochia, che datano verso la fine del tempo apostolico, sono la prima testimonianza che possediamo della struttura definitiva sviluppatasi nel periodo apostolico, struttura che è divenuta patrimonio permanente della Chiesa. Joseph Ratzinger dell’Università di Tubinga