Marco Mele, ཿIl Sole - 24 Ore 19/4/2005. paag. 22, 19 aprile 2005
La radio rimane il mezzo di comunicazione più diffuso al mondo: nei paesi ricchi è ascoltata soprattutto la mattina e in automobile, mentre in quelli poveri ha ancora il ruolo che ha la tv in quelli avanzati, soprattutto in prima serata, quando la famiglia si raccoglie attorno a un apparecchio per l’informazione e l’intrattenimento
La radio rimane il mezzo di comunicazione più diffuso al mondo: nei paesi ricchi è ascoltata soprattutto la mattina e in automobile, mentre in quelli poveri ha ancora il ruolo che ha la tv in quelli avanzati, soprattutto in prima serata, quando la famiglia si raccoglie attorno a un apparecchio per l’informazione e l’intrattenimento. Lo dice una ricerca di Simmaco Consulting, secondo cui negli ultimi 15 anni in Europa si è passati dai 660 apparecchi per mille abitanti del 1985, agli 813 del 2001; in Giappone da 787 a 956, quasi un apparecchio per ogni abitante (negli Stati Uniti ce ne sono due già dall’85); nell’Africa subsahariana da 153 a 198 per abitante. La tv, però, ha ridotto le distanze: negli Stati Uniti si è passati dai 650 apparecchi su mille ai 938 (quasi uno per abitante, ovvero due e più per ogni famiglia), in Europa da 403 a 597, in Estremo Oriente da 39 a 265. In India ci sono 112 radio per mille abitanti e 84 tv, mentre in Cina il dato è di 287 e 265.