20 aprile 2005
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Roll Eric
• Nato a Nowosielitza (Austria) il primo dicembre 1907, morto il 30 marzo 2005. Grande figura della politica occidentale. stato un grande amico, ammiratore e conoscitore dell’Italia e fu un efficace ”ambasciatore” informale tra il suo Paese, la Gran Bretagna, e il nostro, tant’è che il presidente Ciampi gli conferì la più alta decorazione civile della Repubblica. Politicamente appartenne alla famiglia ”fabiana” del socialismo inglese e per tutta la vita restò fedele al ”centrosinistra”. Nonostante ciò divenne molto amico di Malagodi subito dopo la guerra quando entrambi rappresentavano i rispettivi Paesi all’Oece a Parigi per la ”gestione” del Piano Marshall. Successivamente divenne molto amico di Guido Carli e anni dopo di Mario Monti. Naturalmente ebbe molti amici italiani nell’area a lui più affine tra cui Amato, Andreatta, Napolitano, Padoa Schioppa, Prodi, Sarcinelli, Spaventa. Lei lo conobbe bene. «[...] un ebreo di lingua tedesca della Bucovina, esile e piccolo. Quando nacque a Cernovcy, alla vigilia della Grande guerra, la regione apparteneva all’impero austroungarico e i suoi genitori erano leali sudditi di Francesco Giuseppe. Quando vi ritornarono, dopo avere passato a Vienna gli anni del conflitto, erano diventati, grazie alle manipolazioni del trattato di Versailles, cittadini romeni. Come lo scrittore Gregor von Rezzori, anch’egli bucovino di lingua tedesca, Eric studiò a Bucarest. Ma i genitori decisero che si sarebbe occupato di petrolio (la Romania aveva importanti giacimenti) e lo mandarono all’Università di Bristol dove esisteva un corso di laurea in ingegneria petrolifera. [...] abbandonò il petrolio e andò negli Stati Uniti dove fu assegnato da un grande economista, John Maynard Keynes, alla missione inglese che organizzò da Washington, durante la guerra, i convogli alimentari per la Gran Bretagna assediata. Fu questa la ragione per cui nel 1947, quando l’America lanciò il piano Marshall, Eric Roll si ritrovò a Parigi, insieme a Giovanni Malagodi, in un piccolo comitato che aveva il compito di ripartire gli aiuti americani fra i Paesi dell’Oece. Nasce allora il suo europeismo. Era convinto che l’Inghilterra avesse bisogno dell’Europa e che l’Europa avesse bisogno dell’Inghilterra. Non appena Londra cominciò a negoziare l’adesione alla Comunità europea, il capo della delegazione britannica, Edward Heath, lo volle accanto a sé. Più recentemente, dopo qualche incertezza, prese posizione per l’ingresso nell’Unione monetaria e per l’adozione dell’euro. Alla Camera Alta, dove entrò nel 1977, apparteneva al gruppo dei lord europeisti. [...]» (Sergio Romano, ”Corriere della Sera” 14/4/2005).