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 2005  aprile 17 Domenica calendario

Finta chiacchierata con cinese. Ironie sull’Italia e il suo malfunzionamento Bicchiere d’acqua, Sole 24 ore, 17/04/2005 Aprile 2007, il signor Hu-Sol-Din, capitalista cinese di Shanghai è in viaggio d’affari in Italia per comprare la più importante casa di moda italiana e trasferirla armi e bagagli nell’isola di Hainan

Finta chiacchierata con cinese. Ironie sull’Italia e il suo malfunzionamento Bicchiere d’acqua, Sole 24 ore, 17/04/2005 Aprile 2007, il signor Hu-Sol-Din, capitalista cinese di Shanghai è in viaggio d’affari in Italia per comprare la più importante casa di moda italiana e trasferirla armi e bagagli nell’isola di Hainan. Dopo una lunga sessione di trattative va a prendersi un caffè in un elegante bar di via Condotti. "Un caffè e un bicchiere d’acqua minerale, per favore". "Gnente bicchiere, dottò, je devo dare na bottijetta. Corne la vole? 125, 250 o 330 cl?". "Come scusi?". "Dottò, l’acqua minerale in bicchiere è proibita da due anni. stato un decreto del 24 marzo 2005 del ministro delle Attività produttive Antonio Marzano. Sa, la data me la ricordo perché è il compleanno del mio pupetto". "E perché proibita?". "Dicevano che c’era il pericolo d’avvelenamento, e che altrimenti nun se potevano rintraccià gli avvelenatori e così ... ". "Ma c’erano stati molti casi?". "Pare, ma solo pare, otto in otto anni, con un morto". "E quanti litri si vendono in un anno in Italia?". "Due miliardi, dottò. Questo significa almeno otto miliardi di dosi, per otto anni uguale 64 miliardi, cioè un caso di avvelenamento non letale ogni 8 miliardi, una frequenza statistica di malori che si potrebbe riscontrare anche vedendo quante volte ci si soffoca mangiando olive (anzi credo siano di più). Inoltre, non è che si siano fatti dei progetti pilota in aree determinate del Paese per vedere se le monodosi riducessero il rischio. Macché, via tutto d’un botto, con il problema dello smaltimento di miliardi di bottigliette e maggiori costi o per i consumatori o per le imprese o per tutti e due". "Ma un bicchiere di Coca Cola posso averlo?". "E certo dottò, tutte le altre bibite si possono tranquillamente versare dai bottiglioni, così come il vino sfuso e l’acqua del rubinetto. Birra e bevande gasate alla spina gliele servo senza problemi e, d’altronde, tè e caffè si fanno alla vecchia maniera; peccato che dati ufficiali sugli avvelenamenti derivanti da tutte le altre consumazioni in pubblici esercizi non sono stati diffusi alla stampa, ammesso che si abbiano. Il divieto è solo per l’acqua minerale e se mi chiede perché, non lo so". "Per curiosità, posso avere una bottiglietta da una pinta?". "Noo, ecché, scherza? A parte che noi in Italia la pinta non la utilizziamo come misura, ma tutte le confezioni sono severamente regolamentate. Se legga il decreto: maionese e senape? 100, 125, 150, 200, 250, 300, 500, 750 0 1000 millilitri. Cibo per gatti? Va bene 600 o 800 grammi, 700 o 900 no. Da noi una volta c’era la pubblicità del caffè "200 grammi tondi così non ti confondi?". Beh, adesso son possibili solo confezioni da 125 o 250 grammi". "Síete proprio originali voi italiani. E strano, anche da noi in Cina, quando eravamo in miseria, Mao cercava di fare le stesse cose. Senta ho un po’ di fame, dove posso mangiale una bella pizza napoletana fatta sul forno a legna?". "Eh no, allora lo fa apposta! Gnente pizza sul forno a legna, inquina troppo. Esiste un altro decreto del Presidente del Consiglio, in vigore dal marzo 2005, per il quale i forni a legna devono rispettare i limiti di emissioni di ossidi di azoto, carbonio, composti di cloro e così via. Le pizzerie avrebbero dovuto registrare annualmente il livello di emissione e registrarli in un apposito libretto, oppure completamente ristrutturare gli impianti a costi molto alti. Anche forni a carbone e carbonella sono stati vietati dal marzo 2006. Le interpretazioni su quanto i forni inquinassero e se bisognasse escludere anche le grigliate fatte nel giardino di casa propria sono state tali e tante che alla fine forni a legna non ce ne sono più. Nessuno però vieta gli autobus gestiti dalle società municipali, che inquinano ognuno quanto 600 automobili. dura la vita del ristoratore, signore mio". "Non aver conosciuto il comunismo vi ha risparmiato tragedie, ma non avete ancora capito che lo Stato non risolve i problemi, lo Stato è il problema". Alessandro De Nicola