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 2005  aprile 18 Lunedì calendario

Ann Coulter icona di destra, Corriere della Sera, 18/04/2005 «Il mio aspetto mi incoraggia a dire cose che gli uomini repubblicani non osano dire»

Ann Coulter icona di destra, Corriere della Sera, 18/04/2005 «Il mio aspetto mi incoraggia a dire cose che gli uomini repubblicani non osano dire». E, in effetti, non si può dire che Ann Coulter, columnist ultraconservatrice rigorosamente minigonnata, sia una fan del politically correct . Dopo l’attacco dell’ 11 settembre ha descritto così la sua strategia per fermare il terrorismo: « Dovremmo invadere i loro Paesi ( musulmani n. d. r. ), uccidere i loro leader e convertirli al cristianesimo » . E ancora: « Il Congresso dovrebbe varare una legge per espellere tutti gli stranieri dei Paesi arabi » . Per lei Clinton « è un pervertito, innamorato del suo pene eretto » ( 1998) e i liberal sono dei traditori perché « lavorano per dare ai terroristi una via per sferrare un altro attacco e ridono degli stupidi americani che amano il loro Paese e odiano il nemico » . Ma, a parte qualche torta in faccia, la violenza linguistica di questa bionda scatenata non sembra aver provocato un’ondata di irrefrenabile ripulsa negli Stati Uniti. Anzi. Star dei più noti talk show americani, articolista gettonatissima di quotidiani e riviste, scrittrice di bestseller, Ann Coulter è ormai diventata l’icona della destra tanto che Time ha deciso di concederle l’onore della copertina. Il titolo è illuminante: « Ms Right » ( la signora Destra). Per il settimanale americano « la Coulter è l’incarnazione del modo in cui la politica è discussa oggi sulle radio e in tv, le emozioni devono essere violentemente rapide e causare il massimo attrito possibile » . E Ann è una maestra nello scatenare emozioni viscerali: « quasi impossibile osservarla in azione – scrive Time – senza essere travolti da rabbia o da entusiasmo, a seconda dei propri punti di vista » . E sicuramente, tanto per fare un esempio, non sono rimasti impassibili i giornalisti del New York Times quando ha dichiarato: « Il mio solo rimpianto su Timothy Mc Veigh ( l’autore della strage di Oklahoma City, n. d. r. ) è che non abbia scelto il palazzo del New York Times » . Nata nel New England, la culla della civiltà americana, prima di tramutarsi nell’equivalente politico di « Attila e Gengis Khan » come lei stessa si è definita, Ann Coulter si è laureata in legge e ha fatto per qualche tempo l’avvocata a New York, in Michigan e a Washington dove ha lavorato per il Center For Individual Rights , uno studio legale di orientamento conservatore noto per essere riuscito ad abolire le « affirmative action » ( le politiche a sostegno delle minoranze) nelle scuole del Texas, della Louisiana e del Mississippi. E forse proprio dalla pratica legale nasce la sua indubbia eloquenza. Ann Coulter è odiata dai democratici tanto quando il regista Michael Moore dai repubblicani. Lo scorso ottobre, durante una conferenza all’Università dell’Arizona, è stata aggredita da due contestatori che le hanno tirato addosso alcune torte alla panna. Da allora gira accompagnata da una guardia del corpo. « I liberal – ha detto dopo quell’episodio – amano definirsi degli intellettuali. In verità loro dialogano tirando torte » . Da brava conservatrice, Coulter non è sicuramente una femminista: « Penso che le donne non debbano avere il diritto di voto » ha detto nel 2001. Ma è disinvolta nei costumi sessuali, soprattutto per quanto riguarda se stessa: « Diciamo che esco ogni sera, incontro un tipo e ci faccio sesso. Buon per me. Non sono sposata». Monica Ricci Sargentini