Alberto Melloni, Corriere della Sera, 17/04/05, 17 aprile 2005
Conclave: Giovanni Paolo II, Corriere della Sera, 17/04/05 L’improvvisa morte di papa Luciani, la notte fra il 28 e il 29 settembre, fa del 1978 " l’anno dei due conclavi "
Conclave: Giovanni Paolo II, Corriere della Sera, 17/04/05 L’improvvisa morte di papa Luciani, la notte fra il 28 e il 29 settembre, fa del 1978 " l’anno dei due conclavi " . Il secondo appuntamento dei cardinali con Roma è segnato dai dubbi: dubbi sulla morte solitaria di Giovanni Paolo I, nella quale i media cercano lo scoop che non c’è; dubbi nei cardinali che fiutano il riproporsi dei duelli fra italiani; dubbi in chi pensa che sia giunta l’occasione per seppellire con il papa anche il Vaticano II al quale egli s’era dichiarato fedele. Di tutto parla una stampa capace e vivace. Essa quota la consistenza dei gruppi per macro aree ( 42 montiniani moderati, 27 montiniani progressisti, 14 riformatori e 28 conservatori, dice la ben informata rivista Blanco y Negro ); spesso essa fa volare voci ( insistente quella che vuole il latinoamericano Pironio papabile), che non servono ad indovinare l’esito del conclave, ma a veicolare le attese della Chiesa. sui giornali che i cardinali tedeschi esprimono le tesi del cardinale di Monaco, Joseph Ratzinger, che chiede di prendere di petto la sfida del marxismo: non è una critica all’Ostpolitik ( senza la quale i cardinali dell’Est non sarebbero nemmeno saliti sull’aereo), ma una apertura a quelle Chiese che non sono più solo Chiese del silenzio. Sui giornali è evidente che la " scelta irreversibile del concilio " , come la definì il card. Trancòn, non è in discussione. Sui giornali si torna a parlare del card. Benelli, e del suo sogno di ripercorrere ( sostituto della Segreteria di Stato arcivescovo di una diocesi papa) la via di Paolo VI. Sui giornali si consumano i passi falsi, come quello clamoroso del card. Siri, bandiera conservatrice che non parla con nessuno ( dirà poi di non aver mai sentito il nome Wojtyla nei novendiali) e si sente vincente. Egli affida ad una intervista a Gianni Licheri duri giudizi su Giovanni Paolo I e sul suo stile pastorale: a posteriori Siri accuserà il giornalista di aver registrato con l’inganno una breve conversazione informale, ma al tempo stesso risulta che aveva chiesto di pubblicarla solo dopo l’inizio del conclave... La Gazzetta del Popolo invece la lancia alla vigilia dell’ingresso in Sistina, secondo alcuni su richiesta di qualche cardinale antagonista, come Pellegrino. Il gu sto arrogante e anticonciliare di quelle parole sgretola l’accordo su cui Siri contava. Entrati in conclave il 14 ottobre 1978, i cardinali devono infatti riaprire i giochi, di cui filtrano spezzoni e confidenze incoerenti fra loro. Ciò che è evidente ( dall’esito) è che Benelli non si giova completamente del passo falso di Siri: forse è vero che il suo fortis simo blocco regge a entrambe le votazioni del mattino; forse è vero, come dicono gli amici di Siri, che egli manca di soli 5 voti il quorum, la sera del 15 ottobre. Quel che è chiaro è che rapidamente entra in gioco la legge ferrea e non scritta del conclave, per cui chi non riesce a far crescere i propri voti, li perde. L’indomani le voci parlano di voti che vagano sui nomi del milanese Giovanni Colombo, del card. Ursi di Napoli, del card. König di Vienna, che sta elaborando, forse da giorni, la soluzione polacca. Questa non conta sull’anziano primate Wyszynski, che aveva negato l’esistenza di candidati polacchi, probabilmente per sottrarsi a ogni disegno, ma sul giovane arcivescovo di Cracovia – membro del Vaticano II, attivo nella commissione che scrisse la Gaudium et Spes , apprezzato come membro della segreteria del Sinodo dei vescovi, introdotto a tanti cardinali di curia da mons. Deskur, colpito da un ictus proprio alla vigilia del conclave. Per alcuni è una novità: ma molti giorni prima mons. Samoré, sostituto della Segreteria di Stato, aveva affidato alle colonne della rivista Blanco y Negro un pronostico: " In agosto c’erano due papabili di cui la stampa non parlò mai: Luciani e Wojtyla. Luciani è morto. Allora... " . In una sola giornata Karol Wojtyla ( onorato con qualche voto di bandiera ad agosto) vede partire la sua candidatura la mattina del 16 e, se è vera una voce raccolta da Andreotti, arriva a 99 voti nel pomeriggio. L’eletto accetta, indossa l’abito bianco di taglia grande. Il cardinale Pericle Felici annuncia l’ habemus papam : è Giovanni Paolo II, il papa polacco che " in nostra lingua " lancia il suo appello: " Non abbiate paura " . Inizia una storia lunga 26 anni, 5 mesi e 17 giorni di pontificato. Poi questi giorni di attesa. Il resto è storia di domani. Alberto Melloni