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 2005  aprile 17 Domenica calendario

Cerimonia conclave: Cappella Sistina, Corriere della Sera, 17/04/2005 La prima cosa che vedi è il blu infinito del Giudizio universale , il gesto irrevocabile del Cristo di Michelangelo che separa gli eletti dai dannati, quel volto che i 115 cardinali elettori dovranno guardare prima di posare la scheda nel piatto e rovesciarla nell’urna, " chi amo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto "

Cerimonia conclave: Cappella Sistina, Corriere della Sera, 17/04/2005 La prima cosa che vedi è il blu infinito del Giudizio universale , il gesto irrevocabile del Cristo di Michelangelo che separa gli eletti dai dannati, quel volto che i 115 cardinali elettori dovranno guardare prima di posare la scheda nel piatto e rovesciarla nell’urna, " chi amo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto " . Tutto nell’allestimento della Sistina pare convergere verso quell’immagine, tavoli e sedie hanno una fattura semplice, tonalità sobrie – moquette beige, i banchi coperti da tessuti bordeaux e ancora beige – l’elezione più antica del mondo richiede raccoglimento, responsabilità e segretezza. Certo, si tratta di sistemare ancora i dettagli finali. Alcuni tecnici lavorano intorno ai microfoni, " pronto prova, pronto prova! " , e la prima raccomandazione delle guardie svizzere è di spegnere il cellulare: ma come, il sistema di disturbo elettromagnetico non avrebbe dovuto schermare il conclave? Sì e no: il telefonino non riesce a ricevere chiamate ma improvviso, a metà della visita, vibra l’avviso di un sms. In Vaticano avvertono che la schermatura, in effetti, non è ancora completa. Ma c’è tempo: fino a un’ora prima dell’inizio del conclave, alle 16,30 di domani, i tecnici che badano a che non siano " subdolamente introdotti " registratori o microspie e l’ intelligence che vigila sull’etere continueranno la loro lotta contro orecchi indiscreti. Appena passata la soglia, a sinistra, la veneranda stufa di ghisa che annuncia l’esito delle votazioni dall’elezione di Pio XII ( incisa, si legge la data: 1939) è collegata al tetto da una canna fumaria di rame che s’arrampica lungo un ponteggio fino alla finestra in alto. " E pensare che qualcuno chiedeva perché mai non avessero bucato il soffitto " , ridacchia una guardia svizzera, e guarda le povere Sibille e i Profeti di Michelangelo. Accanto alla vecchia stufa che brucia le schede ce n’è un’altra, elettronica, nella quale saranno inseriti fumogeni per aiutare la più anziana a distinguere meglio le fumate nere da quella bianca. Sul lato opposto, l’organo e il microfono con il quale il cardinale Spidlik terrà domani l’ultima meditazione ai confratelli. Quindi, oltre la cancellata, il cuore della Cappella, dove siederanno i porporati: sei lunghi tavoli a sinistra, sei a destra, in mezzo un tavolinetto con il Vangelo per il giuramento e in fondo, sotto al Giudizio e davanti all’altare col Crocifisso, il banco per il Decano, il Camerlengo e gli scrutatori. qui che saranno posati il piatto e l’urna in argento e bronzo, gli elettori sfileranno uno ad uno con la scheda bianca ( in alto è stampato " Eligo " , sotto c’è lo spazio per scrivere un nome) ripiegata in due. Allora sarà già stato intimato l’ extra omnes!, " fuori tutti! ", e i cardinali rimarranno finalmente soli di fronte al Cristo. Gian Guido Vecchi