Fonti varie., 11 aprile 2005
Anno II - Sessantaquattresima settimanaDal 4 all’11 aprile 2005Papa. Una folla mai vista si è riversata a Roma per i funerali di Giovanni Paolo II, tumulato sabato 9 aprile nelle Grotte Vaticane, nel posto che fu di Giovanni XXIII
Anno II - Sessantaquattresima settimana
Dal 4 all’11 aprile 2005
Papa. Una folla mai vista si è riversata a Roma per i funerali di Giovanni Paolo II, tumulato sabato 9 aprile nelle Grotte Vaticane, nel posto che fu di Giovanni XXIII. Tre milioni di persone, arrivate da tutto il mondo, ma in modo particolare dalla Polonia, che si sono messe in fila da martedì a giovedì. File immense, che costeggiavano il Tevere da questa parte del fiume, e tagliavano in due la città dall’altra. Anche nove ore in piedi per arrivare nella Basilica e osservare pochi secondi il corpo del Papa esposto ai fedeli. Problemi enormi per non addormentarsi, per andar di corpo, per non sentirsi male, per non litigare. Formidabile lavoro della Protezione Civile e anche del sindaco Veltroni: nessun incidente, le ambulanze prontissime ad intervenire, i casi più difficili affrontati senza ingiustizie né prepotenze. Migliaia gli uomini impiegati, almeno quattordicimila i posti letto messi a disposizione dei pellegrini, a gran velocità. Intanto i capi di Stato di tutto il mondo (tranne Putin e i leader cinesi) sono arrivati nella nostra capitale e hanno assistito alle esequie: Bush, suo padre e l’ex presidente Clinton, il principe Carlo (che ha rinviato apposta di un giorno il suo matrimonio con Camilla Parker-Bowles), Chirac e Tony Blair, i re Juan Carlos di Spagna e Alberto del Belgio (con le relative consorti), eccetera. E i potenti orientali, come l’iraniano Khatami e il siriano Bashar Assad (che hanno stretto la mano al loro nemico, il presidente israeliano Katsav), re Abdallah di Giordania, il presidente afgano Karzai, i palestinesi insieme con i rabbini, e altri, troppi perché li si possa elencare. I re in tutto erano tredici. La folla ha chiesto a gran voce che Wojtyla sia fatto santo. Le autorità vaticane hanno risposto che questo sarà un problema del prossimo papa. Il conclave comincia presto, lunedì 18 aprile.
Elezioni 1. Il centrodestra ha perso di brutto le elezioni del 3-4 aprile: due sole regioni conquistate su tredici, almeno un milione di voti in meno del centrosinistra. Lunedì 4 aprile, saputo il risultato, Fini è andato da Vespa e ha fatto questo discorso: "E’ un voto politico. Gli italiani hanno dato un giudizio negativo sul governo e bisogna che facciamo qualcosa". Berlusconi, colto di sorpresa, è allora andato a Ballarò, dove ha trovato D’Alema e Rutelli. Un confronto tra Berlusconi e uno qualunque dei suoi avversari non si vedeva da una decina d’anni. D’Alema e Rutelli ne hanno approfittato con una certa ferocia. Adesso tutta la questione si riassume nella seguente domanda: il governo cadrà e ci saranno elezioni anticipate? Oppure no? Fini e Follini hanno chiesto le elezioni anticipate, Berlusconi gli ha risposto di no e, in una lettera a Fini, ha promesso che vi sarà qualche cambiamento di ministro, più attenzione verso il Sud, una riflessione sulla riforma costituzionale. A Fini, per ora, è bastato. Follini, ancora domenica scorsa, ha insistito invece che la cosa più seria è votare subito (cioè a giugno). Quelli del centro-sinistra stanno a guardare e non mettono fretta al governo perché se ne vada.
Elezioni 2. Tra le sorprese delle elezioni, la sconfitta di Storace nel Lazio, dove ha vinto il giornalista tv Marrazzo, e soprattutto la vittoria di Nichi Vendola in Puglia che ha battuto un candidato ritenuto fortissimo (il forzista Fitto) facendo perno, oltre che sul trend generale favorevole, sulle sue diversità: l’essere gay, l’essere cattolico, l’essere di Rifondazione comunista. Per quello che riguarda il voto dei comuni, da segnalare la sfida di Venezia. Sono andati al ballottaggio i due candidati del centro-sinistra, il giudice Felice Casson e il filosofo Massimo Cacciari. Decideranno, scegliendo quello che per loro è il meno peggio, gli elettori del Polo.
Ranieri. Mercoledì 6 aprile è morto il più vecchio sovrano d’Europa, e cioè Ranieri III di Monaco, 82 anni. La sua adorata moglie Grace Kelly è scomparsa 23 anni fa, i figli sono uomini e donne di mezza età, Carolina ha 48 anni, Alberto, che succede al padre, 47, Stéphanie, che ha un nuovo amante (fa il cameriere) 40. Ranieri era stato ricoverato al Centro cardio-toracico (a pochi passi dall’hotel Hermitage e dal Casino) un mese fa, per un’infezione broncopolmonare, degenerata presto in una complicazione cardiorenale. Poche ore dopo aver appreso la notizia della sua morte, i monegaschi hanno saputo che era ricoverato in ospedale anche il terzo marito di Carolina, Ernesto di Hannover, 51 anni, sposato nel 1999 e padre dell’ultima figlia della principessa (che ne ha in tutto quattro). Problemi al pancreas e al fegato. I cronisti lo conoscono come uomo dal carattere pessimo e dedito all’alcol. Mentre scriviamo, le sue condizioni sono disperate.
Carlo e Camilla. Sabato 9 aprile si sono sposati Carlo d’Inghilterra e Camilla Parker-Bowles, già amanti per 32 anni, e amanti adulteri, durante i rispettivi matrimoni. Prima il rito civile al municipio di Windsor, poi la cerimonia religiosa nella cappella del castello di St. George, presenti ottocento ospiti (e tra questi almeno altri tre che furono amanti dell’uno o dell’altra negli scorsi decenni). Carlo ha 56 anni, Camilla probabilmente 58. Lei ha avvertito tutti di chiamarla duchessa di Cornovaglia e non principessa di Galles (che era il titolo di Diana). Quando Carlo salirà al trono, lei sarà principessa consorte. La regina Elisabetta, piuttosto rilassata, ha assistito alla cerimonia seduta in seconda fila. L’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, ha chiesto agli sposi di pentirsi. Ha saltato lo scambio degli anelli, ha tagliato dal cerimoniale la frase: "Vi proclamo marito e moglie".
Marco Pannella. Mentre scriviamo, Marco Pannella (dimagrito di 15 chili) non beve da otto giorni per chiedere un "forte e straordinario" provvedimento di amnistia che liberi il più alto numero possibile di detenuti. L’occasione del provvedimento è, evidentemente, la morte del papa, che era venuto a chiedere l’amnistia direttamente in Parlamento. Domenica scorsa i medici hanno intimato a Pannella di ricoverarsi d’urgenza in ospedale e, dopo il suo rifiuto, si sono dimessi dall’incarico dichiarando che la situazione è pericolosissima. Il presidente del Senato Pera ha telefonato a Pannella durante la sua trasmissione a Radio Radicale e gli ha promesso che interverrà sulle forze politiche perché varino il provvedimento di amnistia.
Fecondazione. Voteremo il referendum per abrogare la legge sulla fecondazione assistita il prossimo 12 giugno. I radicali protestano perché pensano che quella data favorisca le astensioni. Veronica Berlusconi ha detto che andrà a votare, memore di un aborto di tanti anni fa provocato dal fatto che il bambino "non sarebbe nato sano".
Inghilterra. Tony Blair ha chiesto alla regina il permesso di sciogliere il Parlamento e la regina glielo ha concesso. E’ seguito comizio in tv e annuncio delle elezioni per il prossimo 5 maggio (05/05/05). I sondaggi danno i laburisti più avanti dei conservatori, ma di poco, e il vantaggio sembra tendere ad assottigliarsi.
Iraq. In Iraq, dopo le elezioni del 30 gennaio, la vita politica va avanti, anche se con molta fatica: il 6 aprile il curdo Jalai Talabani è stato nominato presidente (quasi all’unanimità: 227 sì e 30 schede bianche), il giorno dopo lo sciita Ibrahim Jaafari, che ha fatto per decenni l’opposizione a Saddam, è stato designato primo ministro. In 50 anni è il primo capo di governo iracheno eletto democraticamente.
Bellow. Saul Bellow, premio Nobel per la Letteratura nel 1976, scrittore di tragico umorismo, è morto lo scorso 5 aprile nella sua casa di Brookline, in Massachussets. Aveva 89 anni. Cinque anni fa fece scalpore la sua decisione di fare un figlio con la quinta moglie Janis Freedman, all’epoca quarantunenne. La bambina venne battezzata Naomi Rose, quando la vide Bellow disse: "E’ molto bella. Se non mi fosse venuta così bene ci avrei riprovato". Suoi libri celebri: Herzog, L’uomo della pioggia, L’uomo in bilico. Sua frase memorabile: "La morte scredita. Il massimo successo è sopravvivere".
Benzina. La famiglia italiana spende 348 euro in più all’anno per mettere la benzina nella macchina. E cioè: ne spendeva 143 al mese fino al 5 aprile del 2004, ne ha spesi 172 dal 6 aprile a oggi. Calcoli dell’Associazione artigiani di Mestre (Cgia) che ha fatto un’indagine a campione in tutta Italia. Le regioni che consumano più benzina sono quelle alpine (Val d’Aosta e Trentino), quella che ne consuma di meno è la Liguria. Sul bilancio familiare la benzina pesa per il 7 per cento, la stessa percentuale di reddito impiegata per abbigliamento e calzature. Le associazioni dei consumatori mettono in evidenza che il prezzo del carburante è determinato soprattutto dalla fiscalità: sulla benzina pesano ancora i balzelli imposti per la crisi di Suez (1965) e per l’alluvione di Firenze (1966).