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 2005  marzo 28 Lunedì calendario

Anno II - Sessantaduesima settimanaDal 21 al 28 marzo 2005 (riassume tre mesi)PATTI. Il 22 marzo, a tredici anni da Maastricht, i capi di Stato europei hanno trovato un compromesso per rendere più flessibile il Patto di Stabilità: il tetto del 3% nel rapporto tra deficit e Pil potrà essere superato "in modo temporaneo" e per "una lieve entità", dando maggior spazio di manovra ai governi

Anno II - Sessantaduesima settimana
Dal 21 al 28 marzo 2005 (riassume tre mesi)

PATTI. Il 22 marzo, a tredici anni da Maastricht, i capi di Stato europei hanno trovato un compromesso per rendere più flessibile il Patto di Stabilità: il tetto del 3% nel rapporto tra deficit e Pil potrà essere superato "in modo temporaneo" e per "una lieve entità", dando maggior spazio di manovra ai governi. In imbarazzo l’opposizione italiana: Berlusconi ha abilmente parlato di un successo del suo governo e accusato Prodi di aver lavorato contro l’Italia, Fini ha descritto il Professore "livido d’invidia" per la riforma voluta dal premier.

CINESI. Dal primo gennaio l’industria tessile europea non è più protetta dalle importazioni. Risultato: a febbraio l’export cinese verso l’Italia era aumentato del 64% nel tessile, del 41,3 nell’abbigliamento. Gli industriali italiani accusano la Cina di esportare sottocosto (dumping) per mettere fuori dal mercato i concorrenti europei. La Lega ha lanciato una campagna per imporre dazi sui prodotti cinesi (’La Padania” se l’è presa pure con Della Valle, campione del ”Fighetta Style”, cioè della produzione per ricchi che non teme la concorrenza di Pechino). La Ue, l’unica a poter prendere decisioni di questo tipo, ha dato un contentino all’Italia: dazi su alcune sete sintetiche.

DIVORZIO. Col ”divorzio di San Valentino” Fiat e General Motors si sono liberate di un matrimonio malriuscito durato cinque anni: dopo mesi di trattative, pur di non comprare il comparto auto, il capo di Gm Richard Wagoner ha accettato di versare cash agli italiani 1,55 miliardi di dollari. La crisi Fiat però resta: nel primo bimestre 2005 sono state immatricolate 173.457 auto, il 17,3% in meno rispetto a un anno prima. All’orizzonte c’è una grande novità: alla scadenza del ”convertendo”, a settembre, le banche potrebbero diventare l’azionista di riferimento dell’azienda scavalcando gli Agnelli (il presidente del Real Madrid, Florentino Perez, s’è lasciato scappare che a quel punto il primo pezzo a essere ceduto sarà il giocattolo di famiglia: la Juventus).

BANCHE. A marzo il Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (Bbva) e l’olandese Abn Amro hanno lanciato un’Opa rispettivamente su Bnl e Antonveneta. Al governatore di Bankitalia Fazio, che ha già perso il comando della politica monetaria per via dell’euro, l’arrivo degli stranieri non piace per niente, per questo sta chiedendo a imprenditori - soprattutto del mattone - e banche italiane di mettersi di traverso. Per Bnl, il caso più difficile, Fazio spera soprattutto nel ”soccorso rosso”, ovvero l’intervento di Unipol, l’assicurazione della Legacoop, e del Monte dei Paschi di Siena.

RIFORME. Il centrodestra ha cominciato a cambiare la Costituzione. Da giovedì scorso, col voto positivo del Senato, la Lega ha la sua devolution, Berlusconi il premierato. Bossi ha confessato "d’aver pianto" per la felicità. Se verrà approvato definitivamente - manca la seconda lettura - si dovrà tenere un referendum confermativo: il Carroccio e l’opposizione lo vogliono il prima possibile, Berlusconi ha già detto "dopo le politiche". Il giudizio di Ernesto Galli della Loggia sul Corsera: "Un incrocio contradditorio e micidiale di accentramento e decentramento, all’insegna dell’istituzionalizzazione della paralisi e dell’apoteosi del ricatto".

FAMIGLIA. Umberto Bossi è tornato: il 3 marzo s’è affacciato dalla casa di Carlo Cattaneo a Lugano davanti a 300 leghisti. Dopo ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera per dire che quando lui uscirà di scena, al suo posto ci sarà il figlio Renzo, 17 anni, liceale che sogna la ”Padania libera”. Il primogenito del senatùr, Riccardo, 25enne figlio di primo letto, attualmente portaborse a Bruxelles, se n’è risentito e ha chiamato il Corriere per dire: "Ci sono anch’io".

CALIPARI. La sera di venerdì 4 marzo il funzionario del Sismi Nicola Calipari riesce a liberare, probabilmente pagando un riscatto, la giornalista del manifesto Giuliana Sgrena, rapita in Iraq un mese prima. Neanche un’ora dopo, a 700 metri dall’aeroporto di Baghdad, l’auto su cui viaggiano lo 007, un suo collega detto ”Corsaro” e l’ostaggio, viene colpita da una decina di proiettili sparati da una pattuglia americana. ”Corsaro” e la Sgrena restano feriti, Calipari muore. Siccome non è chiara l’origine della sparatoria, gli americani hanno creato una commissione congiunta con gli italiani per capire cos’è successo. In Italia si discute se sia giusto o no pagare i riscatti, con l’aggravante di finanziare il terrorismo e irritare gli Usa: pare che, ufficiosamente, si sia cominciato a dire in giro che Roma non pagherà più.

OTTO MILIONI. Il 30 gennaio otto milioni di iracheni, il 60 per cento degli aventi diritto, hanno sfidato i kamikaze per andare a votare. Hanno vinto gli sciiti fedeli all’ayatollah al-Sistani col 50,8% dei voti; seconda l’alleanza tra i due partiti curdi col 25,4; terzo il partito del premier uscente Yiad Allawi. Assenti i sunniti, l’etnia di Saddam Hussein, che rappresenta il 20 per cento della popolazione (nella provincia di Anbar l’affluenza è stata del 2%). Per ora continuano le trattative per formare un nuovo governo, intanto s’è riunito per la prima volta un Parlamento iracheno eletto.

BENZINA. Tra guerra in Iraq e speculazioni, il prezzo del petrolio ha raggiunto prezzi sempre più alti. A farne le spese gli automobilisti: la benzina in Italia ha raggiunto il costo record di 1,204 euro al litro.

PALESTINA. Mahmoud Abbas, nome di battaglia Abu Mazen, è il nuovo presidente palestinese dal 9 gennaio: moderato e pragmatico, ha iniziato il suo mandato licenziando buona parte dei dirigenti dell’Anp legati ad Arafat e riavviando i negoziati con Israele. Sharon e Abbas si sono incontrati l’8 febbraio a Sharm el-Sheick, in Egitto, tra grandi sorrisi e strette di mano. I due però se la devono vedere con gli oppositori interni: con la destra del suo partito Sharon, con le fazioni radicali islamiche Abbas (Hamas, il partito più duro, ha pure vinto le elezioni municipali).

RAFIK. Il 14 febbraio a Beirut una bomba uccide l’ex premier Rafik Hariri, dimessosi a ottobre in polemica con la Siria che rifiutava di ritirarsi dal Libano. E’ iniziata così la ”primavera libanese”. Decine di migliaia di persone sono scese in piazza per chiedere a Damasco di andarsene e il presidente siriano Assad pare aver ceduto: i 14mila soldati di occupazione sono stati spostati vicino al confine in attesa di tornarsene a casa entro maggio e anche i servizi segreti hanno fatto fagotto. Adesso, però, sono ricominciati gli attentati contro i cristiani (due in una settimana) e alla Borsa di Beirut non si muove una foglia: i ricchi libanesi tengono i soldi pronti per essere portati all’estero nel caso riscoppi la guerra civile.

BAUDO. Tra il 1 e il 5 marzo s’è celebrato il trionfo di Paolo Bonolis, una sorta di Baudo up to date: tutte le serate del Festival di Sanremo hanno superato il 50 per cento di share. Già prima, comunque, i pacchi di ”Affari tuoi” avevano regolarmente stracciato ”Striscia la notizia”. Voci (smentite da tutte le parti) vogliono che Mediaset abbia proposto a Bonolis un contratto di quattro anni da 80 milioni di euro, ma il presentatore si sarebbe già accordato con la Rai per tutto il 2006.

EUTANASIA. Finora questo è stato l’anno dell’eutanasia. Hollywood ha assegnato due Oscar (miglior film e miglior film straniero) a due pellicole favorevoli alla ”dolce morte”: Million dollar baby di Eastwood e Il mare dentro di Amenabar. In Florida, poi, pare arrivato alla fine il caso Terri Schiavo, una donna in stato vegetativo da 15 anni che il marito vuole lasciar morire. Terri non viene più alimentata da venerdì 18 marzo, nel frattempo una serie di giudici, ultimi quelli della Corte Suprema, hanno detto no ai genitori che vogliono salvarla e alle pressioni del presidente Bush, che continua a cercare una strada legale per riattaccare i tubi alla donna. Senza cibo né acqua Terri dovrebbe morire entro qualche giorno.

MORTI. Il 17 febbraio a Buenos Aires il calciatore Omar Sivori (69 anni), il 20 febbraio a Thousand Oaks, California, l’attrice Sandra Dee (63 anni), il 28 febbraio a Firenze il poeta e senatore a vita Mario Luzi (90 anni), il primo marzo a Roma Alberto Castagna (60 anni) - l’annuncio in diretta tv, durante il Festival di Sanremo, con Bonolis che chiede l’applauso e la Clerici che piange -, il giorno dopo l’attore Corrado Pani (69 anni).

SENTENZE. Il 24 gennaio un gup di Milano, Clementina Forleo, assolve tre islamici dall’accusa di terrorismo internazionale. Nella sentenza anche una distinzione tra ”resistenza” e ”terrorismo” che ha scatenato le reazioni, spesso sopra le righe, di diversi esponenti della maggioranza. Dopo due mesi Forleo querela i ministri Gasparri e Calderoli e denuncia per diffamazione i parlamentari Cicchitto e Selva. Non è stata questa l’unica sentenza che ha sconvolto l’opinione pubblica quest’anno: il 14 marzo, per i 118 morti all’aeroporto di Linate, il Tribunale di Milano ha condannato tre dipendenti Enav a pene non superiori ai 4 anni e 4 mesi; Ruggero Jucker, che aveva massacrato a coltellate la fidanzata, il 18 gennaio si vede ridurre la pena da 30 a 16 anni. Condanne pesanti, invece, ai processi contro le Bestie di Satana (30 anni a Andrea Volpe, capo della setta) e le Nuove Br per gli omicidi D’Antona e Biagi: Cinzia Banelli, che pure collabora con la magistratura, si becca 20 e 16 anni. Il 29 gennaio, infine, la Cassazione annulla la sentenza che aveva ridotto la pena (dall’ergastolo a 20 anni) a Giovanni Erra, uno dei 4 assassini di Desirée Piovanelli.