Varie, 14 aprile 2005
Tags : Jan Vennegoor Of Hesselink
VennegoorOfHesselink Jan
• Oldenzaal (Olanda) 7 novembre 1978. Calciatore. Del Psv Eindhoven. Ha giocato anche con Twente, Celtic, Hull City, Rapid Vienna • «[...] si direbbe essere il nome del perfido sovrano di un paurosissimo castello nella terra di Mordor o dintorni del Signore degli anelli. E invece è un ragazzone [...] alto 1 metro e 91 per 92 chili ed è il centravanti del Psv Eindhoven [...] in olandese la particella “of” vuol dire [...] “o”. E a questo punto le leggende fioccano. Il ragazzo è nato a Oldenzaal, paesino a 23 minuti esatti di treno da Enschede, città olandese famosa per la squadra del Twente, in cui Jan VoH è diventato famoso. Ma queste due cose, la sua origine e la necessità di abbreviare il suo cognome, meritano di essere trattate a parte e ci torneremo dopo. Restiamo alle leggende. La prima, raccolta su Internet, dice che il suo cognome deriva dall’unione di due fattorie olandesi, Vennegoor e Hesselink appunto. La seconda, invece, sostiene che Jan abbia quel cognome perché nessuna delle due famiglie da cui discende volesse rinunciare al proprio. Ma invece di fare come è prassi nei paesi di lingua spagnola (cioè di dare ai figli i cognomi sia del padre che della madre), papà Vennegoor e mamma Hesselink (o viceversa, chissà) decisero di lasciare la scelta al resto del mondo: o Vennegoor o Hesselink. La terza leggenda, infine, vuole che il nome sia una curiosa evoluzione di un antico appellativo del tipo “i Vennegor di Hesselink”. Sembra un’inezia, ma il fatto è che il ragazzo ci tiene. Tanto che ha voluto tutto il suo cognome scritto per esteso sulla sua maglia numero 9 del Psv. E ha pregato televisioni e giornali di non usare abbreviazioni (sembra abbia telefonato personalmente a una tv che durante una partita aveva osato scrivere in sovrimpressione soltanto Venegoor). Tutto questo ha scatenato quei buontemponi degli olandesi. Che i primi tempi, quando segnava numerosi gol nel Twente, facevano battute del tipo “Ma oggi gioca Vennegoor o Hesselink? O tutti e due?”. E non è la sola battutaccia. Sempre in Olanda, chissà perché, si ritiene inconcepibile che il nordest del paese (dove sta Enschede) possa produrre buoni giocatori. E così, si dice che un giocatore olandese del Milan abbia ironizzato quando si è trovato in nazionale con VoH: “Non si convocano giocatori che vengono dal Twente”. Il tutto per la sua presenza numero 3 (sai che roba). Siccome le testimonianze su di lui concordano (grande fisico, non troppa tecnica, molti gomiti, tanto impegno: una specie di Aldo Serena d’Olanda), il sarcasmo ci può stare. Però è anche il caso di sapere che [...] è il giocatore olandese in attività ad avere segnato di più nel suo campionato. Certo, si potrebbe controbattere che gli olandesi buoni (tipo Van Nistelrooy), appena emergono se ne vanno all’estero. Ma intanto, VoH i suoi golletti ogni anno li fa. E se Mateja Kezman nel 2004 se n’è andato al Chelsea, è anche perché il giovane Jan piano piano gli aveva fregato il posto da titolare. [...]» (Tommaso Pellizzari, “Corriere della Sera” 14/4/2005).