Varie, 14 aprile 2005
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Hill Gary
• Santa Monica (Stati Uniti) 1951. Artista • «[...] vincitore nel 1995 di un Leone d’oro alla Biennale di Venezia, è uno dei pionieri della videoarte. Dopo un esordio come scultore, nel 1973 realizza il primo video e immediatamente è chiaro che l’immagine è soltanto un aspetto della sua poetica. Parola e sonoro vi assumono infatti un ruolo fondamentale: servono per scompaginare, scardinare, magari anche confondere e poi chiarire, per ”pensare ad alta voce”, per creare ”ordine nel disordine”. [...]» (Lea Mattarella, ”La Stampa” 15/4/2005) • «[...] Pioniere e sperimentatore della dimensione digitale, ha iniziato la sua produzione di artista come scultore, con la predilezione per l’acciaio. Saldava sbarre che però emettevano vibrazioni sonore. Poi è arrivato il video e con esso la possibilità di articolare i pensieri attraverso delle forme. Il suo lavoro si è concentrato sulle affinità tra parole e segni luminosi, sulla scrittura per immagini. Fra le sue videoinstallazioni più celebri Incidence of catastrophe, nata dalla lettura dei testi di Maurice Blanchot, ma anche Disturbance dove si stratificano lingue, persone, passaggi, frammenti di vita, o Tall Ships, altamente evocativa, che prende spunto da una foto scattata a Seattle negli anni 30 all’ultimo veliero che esce da Lake Union prima del completamento della costruzione dell’Aurora Bridge. [...] Affascinato dalle relazioni pericolose che si instaurano con la storia e il passato, Gary Hill ha al suo attivo anche la poderosa installazione tra le antichità orientali del Louvre di Parigi nella mostra Contrepoint [...]» (A. Di Ge., ”il manifesto” 13/4/2005).