Giuseppe Scaraffia, "Il Sole - 24 Ore" 27/3/2005, pagina 31., 27 marzo 2005
Ancora incerto sulla carriera da intraprendere, il ventenne Zola una volta confidò a un amico: «Se opto definitivamente per la carriera letteraria, voglio seguire il mio motto: "Tutto o niente"»
Ancora incerto sulla carriera da intraprendere, il ventenne Zola una volta confidò a un amico: «Se opto definitivamente per la carriera letteraria, voglio seguire il mio motto: "Tutto o niente"». Assunto dalla casa editrice Hachette, presto si fece notare diventando quasi subito capo dell’ufficio pubblicitario. Timido e ambizioso, cominciò a frequentare gli autori dell’epoca, consapevole tuttavia delle difficoltà. Ancora all’amico scriveva: «Se sapessi quanto conti poco il talento per il successo, butteresti carta e penna, e ti metteresti a studiare la vita letteraria, le mille piccole mascalzonate che aprono le porte». Quando il suo editore rifiutò di pubblicare i "Contes à Ninon", pallido e teso si rivolse a Jules Hetzel, editore di Verne: «Signore, tre editori hanno rifiutato il mio manoscritto. Però ho del talento». Colpito dalla fiducia in se stesso del debuttante, lo affidò a un collega, Albert Lacroix, che lo pubblicò. Sempre in cerca di successo, non si fermava davanti a nulla e una volta scrisse a un critico: «Si prepari a recensirmi, in qualunque sede, voglio dare a tutti la gioia di contraddirmi».