Adriano Sofri, La Repubblica, 12/04/2005 pag. 19, 12 aprile 2005
C´era un´udienza, ripresa dalla televisione, e papa Luciani si era preparato un apologo: avrebbe chiamato a sé un bambino dai visitatori, gli avrebbe spiegato che, come lui voleva senz´altro essere promosso e diventare grande e realizzare i suoi sogni, così il papa era diventato papa e avrebbe ora realizzato la propria missione
C´era un´udienza, ripresa dalla televisione, e papa Luciani si era preparato un apologo: avrebbe chiamato a sé un bambino dai visitatori, gli avrebbe spiegato che, come lui voleva senz´altro essere promosso e diventare grande e realizzare i suoi sogni, così il papa era diventato papa e avrebbe ora realizzato la propria missione. Chiamò il bambino, un maligno bambino maltese, di quelli che anche davanti al più bell´abito regale si mettono a gridare che il re è nudo. Il papa gli chiese: "Tu vuoi essere promosso, e andare nella classe superiore?". "No", rispose secco quell´impudente. "Ma come no - disse paziente il papa - vuoi pur crescere, e diventare grande". "No, io voglio restare piccolo!". Dopo un paio di goffi tentativi di metterci una toppa, Giovanni Paolo I dovette rinunciare al suo apologo, e di lì a poco morì per l´angoscia, dopo aver detto che Dio è madre, prezioso pensiero, ma di quelli da allarmare un bel po´ di prelati e devoti e vignettisti satirici.