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 2005  aprile 11 Lunedì calendario

Negli ultimi quattro anni il debito delle famiglie italiane è salito di 86,5 miliardi di euro, passando da 204,2 del 2000 a 290,7 del 2004

Negli ultimi quattro anni il debito delle famiglie italiane è salito di 86,5 miliardi di euro, passando da 204,2 del 2000 a 290,7 del 2004. Si tratta dell’incremento assoluto più elevato da quarant’anni a questa parte. Si tratta di un massimo storico anche se il dato viene rapportato al Pil visto che arriva al 21,5 per cento (il rapporto era del 7,9 per cento negli anni Settanta, del 7,3 per cento negli Ottanta, del 10,3 per cento nel 1990). La crescita del debito, in un paese come l’Italia per tradizione prudente e risparmioso, è dovuta soprattutto alla riduzione del costo del denaro, che ha reso più convenienti i prestiti e alimentato l’acquisto di case (da sempre il maggior propulsore del ricorso al creditoda parte delle famiglie). Nell’ultimo decennio, inoltre, grazie a una sempre più spinta concorrenza fra le banche, si è innalzato il tetto del finanziamento: prima era il 50-60 per cento del valore dell’immobile, ora arriva spesso a coprire il totale. Nel caso di acquisti immobiliari, il fatto non deve destare preoccupazione, perché all’aumento della passività (debito) corrisponde l’aumento delle attività (la casa). Per valutare la pericolosità di un debito lo si deve paragonare alla ricchezzadelle famiglie, in gran parte costituita da immobili. Questa ricchezza negli ultimi quattro anni è cresciuta di 1.775,4 miliardi: in percentuale alla ricchezza dunque il debito è del 3,6 per cento, di poco superiore al 3,2 del 2000. Inoltre le famiglie italiane continuano a essere le meno indebitate dei paesi industriali: il loro debito è poco più della metà di quello che hanno le famiglie francesi, poco più di un terzo delle inglesi, statunitensi, tedesche e canadesi, poco più di un quarto di quelle giapponesi. Altro motivo per cui l’indebitamento non deve preoccupare è che il costo del debito è basso: a fine 2004 era l’1,8 per cento del reddito delle famiglie (27 euro su uno stipendio di 1.500 euro al mese), addirittura in calo rispetto all’1,9 per cento del 2002. Ci si dovrebbe preoccupare solo nel momento in cui i tassi dovessero salire e quindi il debito andrebbe a pesare di più sui bilanci familiari.