Ennio Caretto, "Corriere della Sera" 10/4/2005, pagina 15; "la Repubblica" 10/4/2005, pagina 19., 10 aprile 2005
Susan Sachs, ex capo della redazione del "New York Times" a Baghdad, autrice del più importante reportage sulla cattura di Saddam Hussein, una brillante carriera lunga 32 anni con varie missioni in Medioriente e Russia, è stata licenziata in tronco dal suo giornale
Susan Sachs, ex capo della redazione del "New York Times" a Baghdad, autrice del più importante reportage sulla cattura di Saddam Hussein, una brillante carriera lunga 32 anni con varie missioni in Medioriente e Russia, è stata licenziata in tronco dal suo giornale. Secondo il "Washington Post" nei diciotto mesi a Baghdad la donna avrebbe avuto molti diverbi con i colleghi e dopo aver scoperto gli adulteri di due di loro avrebbe inviato lettere alle rispettive mogli per renderle edotte. Quindi il "New York Times" l’avrebbe trasferita a Istanbul e, dopo indagini interne, licenziata. Lei smentisce le accuse e dice di essersi sottoposta all’esame della macchina della verità, «superato a gonfie vele». Se le cose stanno come dice il "Washington Post", la decisione di licenziamento va contro la tendenza generale delle aziende americane in casi come questo. L’adulterio con un collega negli Stati Uniti implica di solito se non il licenziamento almeno il trasferimento o la retrocessione del fedifrago, non di chi scopre la tresca. Accadde tempo addietro alla Boeing: l’amministratore delegato Harry Stonecipher ebbe una relazione extraconiugale con una manager dell’azienda e quindi fu licenziato, anche perché come tutti i funzionari aveva firmato un codice di condotta. In America sono molte le aziende che cercano di prevenire i tradimenti coniugali imponendo il divieto di «flirtare tra colleghi», controllando e-mail e telefonate. Con scarsi risultati, a giudicare dai sondaggi: oltre un quinto dei dipendenti americani cornifica sul posto di lavoro.