La Macchina del Tempo 5/2005, 11 aprile 2005
Le ricerche degli scienziati Carol Stoker e Larry Lemke (Nasa) e di Vittorio Formisano (Istituto di Fisica e Scienza Interplanetaria di Roma) portano nella stessa direzione: su Marte ci sarebbe veramente vita
Le ricerche degli scienziati Carol Stoker e Larry Lemke (Nasa) e di Vittorio Formisano (Istituto di Fisica e Scienza Interplanetaria di Roma) portano nella stessa direzione: su Marte ci sarebbe veramente vita. Naturalmente nulla che abbia a che fare con la classica iconografia dei marziani, ma microrganismi situati sotto il livello del suolo in grado di produrre metano. Il gas è infatti stato individuato con sistemi differenti: l’italiano si è servito delle capacità Planetary Fourier Spectrometer, spettrometro di cui è gestore, installato sulla sonda Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea, mentre gli americani hanno elaborato i dati forniti dalle sonde Spirit e Opportunity, scoprendo nelle cave spagnole del Rio Tinto microrganismi che vivono in una condizione ambientale molto simile a quella di Marte. Ma la prova si potrebbe avere solo scavando sotto la superficie del Pianeta Rosso, e nessuna missione ha ancora in previsione di farlo. Intanto il mensile britannico New Scientist ha ipotizzato che sotto alcuni centimetri di cenere vulcanica a 5° a Nord dell’Equatore di Marte si possa nascondere un mare ghiacciato.