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 2005  aprile 10 Domenica calendario

MESSICK Dalia South Bend (Stati Uniti) 11 aprile 1906, Sonoma County (Stati Uniti) 5 aprile 2005. Cartoonist • «[

MESSICK Dalia South Bend (Stati Uniti) 11 aprile 1906, Sonoma County (Stati Uniti) 5 aprile 2005. Cartoonist • «[...] padre artista che la spinge sin da bimba a giocare con matite e colori, mamma cucitrice. Che la ragazzina ama il disegno si vede subito, che avrà un futuro pure visto che in classe, ancora piccola, si diverte a creare strisce per le compagne. E come poteva essere diversamente per la matita geniale che qualche tempo più tardi rivoluzionò equilibri e impasti narrativi con la sua creatura, la folgorante Brenda Starr? Siamo nel 1940, di lì a poco gli Stati uniti entreranno in guerra e la rossa Brenda (con il corpo e il guardaroba rubati a Rita Hayworth), reporter indipendente, mix di intuizione, irriverenza e sensualità, precorre il ruolo della donna americana negli anni bellici, che lascerà la casa per assumere un peso sociale che sarà poi germe, nonostante la resistenza maschile, di mutazioni radicali. Messick diceva spesso che Brenda Starr era il suo alter ego, e che per questo continuò a disegnarla. Per quarantatré anni, l’eroica Brenda appare in 250 giornali diversi e continua poi a essere prodotta da un team di donne per venti testate: prima Linda Sutter e Ramona Fradon, sostituite dal 1985 con June Brigman e Mary Schmich. E se Brenda passa da un’avventura all’altra, seduce e spiazza i suoi avversari con humor leggiadro, Dalia Messick nella sua vita non è da meno. La scuola non le era mai piaciuta un granché, anche se aveva continuato gli studi scegliendo la Ray Commercial Art School di Chicago. Intanto lavorava, disegnava cartoline a 10 dollari la settimana. Sul mercato non ci misero tanto a capirne il talento, e ben presto i guadagni crescono. Ma: si sarebbe accontentata Brenda Starr di passare la vita inchiodata a scrivere annunci di nascite-matrimoni-festività locali? Certo che no. E così Dalia Messick. Che molla tutto e se ne va a New York. Siamo nel 1934. Come nella migliore tradizione la ragazza non ha un soldo, è costretta a tornare alle cartoline rubando tempo alle notti per disegnare fumetti. Appena ha pronto il suo portfolio si lancia. Sfida non facile, il fumetto è universo soprattutto maschile. Dalia diventa Dale, una scelta consapevole che è strategia più che timore o timidezza. ”Dale Messick è stata estremamente importante nella storia del fumetto. Per tutta la vita si è scontrata con l’ostilità maschile. Ancora agli inizi degli anni 60 i critici uomini la descrivevano come una signora stravagante invece di dire che era un geniale autore di fumetti”, scrive Trina Robbins nel suo A Century of Women Cartoonist. Ma lei Dalia/Dale non si arrende mai, come la sua Brenda: energica, piena di vita sognatrice ma con determinazione, che ama gettarsi nelle storie più estreme in paesi lontani, catapultandosi giù dall’aereo con un paracadute. E che la notte la trovi ancora a pigiare i tasti della macchina da scrivere nelle stanze del suo giornale, The Flash, ormai vuote. Anche Dale sappiamo lavorava di notte, e quando il suo primo progetto, Streamline Babies, viene bocciato dal popolare McNaught Syndacate - che preferisce una più rassicurante ”striscia” ispirata alla commedia radiofonica di Charlie McCarthy e Edgar Bergen - torna con altre cose. Fino a Brenda. Che rassicurante non è affatto. Da quando appare, il 30 giugno del `40 e per molto tempo fu la strip del Chicago Tribune, popolare quanto Dick Tracy. Anni dopo divenne anche una bambola, un’icona da francobollo, nel 1945 fu la protagonista di un serial (con il corpo di Joan Woodbury), nel 1976 di un film per la tv con Jill St. John e nel 1986 di un film con Brooke Shields. Alle critiche del movimento femminista (troppo fashion e amore), Dale Messick ha sempre risposto con passione glamour. La stessa fino alle ultime volontà: «nessun servizio funebre, nessun trambusto, nessun scompiglio solo un po’ di polvere». Naturalmente affidate a Brenda» (’il manifesto” 9/4/2005).