Maurizio Caverzan, ཿVanity Fair 14/4/2005. pag. 109, 14 aprile 2005
Gerri Scotti, 48 anni, separato e padre di un ragazzo di 13 anni, racconta i sensi di colpa che ha nei confronti di suo figlio: «L’altro giorno, quando l’ho svegliato, vedendo la sua faccia da bambino e la statura da giovanotto, ho pensato che, per distrazione e per troppo lavoro, l’ho spesso lasciato solo perdendomi la sua infanzia
Gerri Scotti, 48 anni, separato e padre di un ragazzo di 13 anni, racconta i sensi di colpa che ha nei confronti di suo figlio: «L’altro giorno, quando l’ho svegliato, vedendo la sua faccia da bambino e la statura da giovanotto, ho pensato che, per distrazione e per troppo lavoro, l’ho spesso lasciato solo perdendomi la sua infanzia. Rimpiango quel tempo perduto». Intanto, per educarlo, «gli sto insegnando a non avere me come modello da seguire».