Silvia Bombino, Vanity Fair 7/04/2005 pag. 104, 7 aprile 2005
Intervista a Rapper 50 cent che ha una casa con 37 bagni Rapper 50 cent, Vanity fair 7/04/2005 Alla fine dell’intervista, una piccola curiosità se la vuole levare lui
Intervista a Rapper 50 cent che ha una casa con 37 bagni Rapper 50 cent, Vanity fair 7/04/2005 Alla fine dell’intervista, una piccola curiosità se la vuole levare lui. "Ma come si dice Fifty in italiano?", mi chiede. "Cinquanta", rispondo. "Cinquenta", ripete lui, e allarga un sorriso da bambino, entusiasta della nuova scoperta. In realtà 50 Cent (si legge, appunto, Fifty Cent), il rapper miliardario che è in testa alle classifiche americane con The Massacre, di tempo da dedicare alla conversazione in italiano non ne avrà molto. È arrivato a Milano una mattina di domenica, da Londra, dove ha lanciato la nuova campagna Reebok. Pranzo rapido e poi un’esibizione di dieci minuti sul palco di Mtv montato davanti alla Stazione Centrale. Quanto basta per bloccare il traffico e far accorrere ragazzi da tutta Italia. E ragazze. Un cartello nella folla dice "Fifty scopami!". Dubito abbia capito. Nell’albergo che lo ospita, il suo staff ha organizzato le interviste con i media italiani. Prima del mio turno, 50 Cent è apparso a Quelli che il calcio, su Mtv e su All Music. Dopo di noi, dovrà fare altre cinque interviste con le radio. L’atmosfera è quella dell’evento. Del resto 50 Cent non è solo il rapper che vende più dischi in America (Get Rich or Die Trying, il primo album, due anni fa ha polverizzato un milione di copie nella prima settimana di uscita), è quello che ”brucia” tutto il resto: il secondo in classifica vende un decimo, Eminem compreso. Scoperto proprio dal rapper bianco di Detroit e da Dr. Dre, imperatori della discografia, che in lui hanno apprezzato soprattutto la cruda ”verità” delle rime, 50 Cent, al secolo Curtis Jackson III, nato a Jamaica, zona malfamata del Queens di New York, racconta che prima faceva lo spacciatore di crack. Per questo, nel 2000, si è guadagnato nove pallottole, otto nelle gambe, una in faccia. Da allora lo circonda la leggenda: si dice che dorma con il giubbotto antiproiettile e venga seguito da cento guardie del corpo. Fifty non smentisce, anzi. Il suo album, in puro stile gangsta-rap (dove gangsta sta per gangster), si apre con una scarica di mitra. E tre settimane fa, mentre in un’intervista alla radio newyorkese Hot 97 insultava l’ex compare rapper The Game, fuori si scatenava una sparatoria tra i suoi e un ragazzo del clan ”offeso”. Eppure, quando arriva, sorride, è stanco, e docile alle istruzioni che gli danno quelli dell’entourage. Se non avesse la divisa da rapper (T-shirt oversize, cappellino da baseball, catene d’oro, grossi anelli di diamanti), potrebbe anche sembrare uno qualunque. Domattina torna a casa: contento? "Sì. Non è stata una giornata rilassante". Ha 18 camere da letto nella sua casa di Farmington, Connecticut... "Già. E 37 bagni". Ma li usa tutti? "No, non riesco. Viaggio molto, vivo tra un albergo e l’altro. Ma quando torno si fanno sempre feste e tutti quei bagni possono servire, no?". A parte le feste, che cosa fa nel poco tempo libero che le resta tra una promozione e l’altra? "Guardo la tv. Non leggo molto, perché non vado spesso in bagno. Scherzi a parte: sto guardando la sceneggiatura del mio film, Locked and Loaded. Le riprese iniziano ad aprile e non ho molto tempo". Segue le orme di Eminem e del suo 8 Mile? "Non è un film autobiografico, a differenza di quello di ”Em”. Io recito la parte di uno spacciatore del ghetto, una cosa che ho fatto, ma la storia non ricalca fedelmente la mia vita". Samuel Jackson, contattato dal regista Jim Sheridan, si è rifiutato di recitare con lei. Offeso? "No. Credo che Jackson volesse la parte da protagonista. Tutto qua". A quali attori si ispira? "Io sono me stesso. Ma sull’aereo – per me sarebbe una follia andare al cinema: i fan non mi lascerebbero neanche entrare – ho visto The Aviator. DiCaprio è un grande". Pensavo mi dicesse Jamie Foxx, che a DiCaprio ha soffiato l’Oscar e che canta in falsetto nel suo disco... "Jamie è il re". Come è nata la collaborazione? "Sapevo che lui suonava e amava la musica. Poi, un giorno, mi è venuto a trovare in studio, ha visto le mie scarpe da ginnastica e si è innamorato di me". Lei è testimonial per le scarpe Reebok, ha creato la bibita vitaminica Formula 50 e una linea di abbigliamento atletico. Si direbbe che, oltre alla musica, abbia altre due passioni: lo sport e gli affari. "Non sono salutista, però mi prendo cura del mio benessere, faccio boxe. E amo le cose belle, che costano". Rolling Stone riporta che è al diciannovesimo posto nella classifica dei cantanti più ricchi: tra dischi suoi, sponsorizzazioni, dischi del suo clan, guadagnerebbe 25 milioni di dollari l’anno. Primo tra i rapper. Eminem viene al trentesimo posto. "In realtà guadagno molto di più". Come li spende, a parte le case, i bagni e la Cadillac che ha in garage? "Non spendo molto. Anche perché, per fortuna, esistono giorni, come la domenica, in cui i negozi sono chiusi. Investo in proprietà immobiliari. E passo interi pomeriggi in negozi di vestiti". Anche gli affari di cuore vanno bene. Si dice che lei faccia coppia fissa con Olivia, sua partner nel video sexy Candy Shop. "Coppia fissa? No. Sono un maschio eterosessuale, ho molte donne intorno". Quindi non è fidanzato? "Libero come l’aria". E ha un debole per Jennifer Aniston. "La trovo splendida. Tutto qui. Mi sono reso disponibile". Si sente sexy? "Certe ragazze dicono che le faccio svenire. Ma non so". Il tempo sta per finire, vorrei togliermi una curiosità: il segno che ha accanto alle labbra è quello del proiettile che l’ha colpito in faccia? Apre la bocca, mi mostra la gengiva bucata, il dente mancante, e ci fa passare in mezzo la lingua. Sto per svenire. Silvia Bombino