Marina Verna, La Stampa 29/03/2005 pag. 16, 29 marzo 2005
Amore in ufficio, La Stampa 29 marzo 2005. La direttiva è arrivata ai 13 mila dipendenti tedeschi dei supermercati Wal-Mart dalla casa madre Usa direttamente nelle buste paga, con un foglio esplicativo: "Cari dipendenti, d’ora in poi è vietato uscire o avere una relazione sentimentale con qualcuno di questa stessa azienda quando siete nella condizione di influire sulle sue condizioni di lavoro o quando questa persona può influire sulle condizioni di lavoro vostre"
Amore in ufficio, La Stampa 29 marzo 2005. La direttiva è arrivata ai 13 mila dipendenti tedeschi dei supermercati Wal-Mart dalla casa madre Usa direttamente nelle buste paga, con un foglio esplicativo: "Cari dipendenti, d’ora in poi è vietato uscire o avere una relazione sentimentale con qualcuno di questa stessa azienda quando siete nella condizione di influire sulle sue condizioni di lavoro o quando questa persona può influire sulle condizioni di lavoro vostre". Chi contravviene a questa norma di etica aziendale può essere licenziato. Sono gradite informazioni da parte dei colleghi. La misura - ha poi spiegato il portavoce dell’azienda, travolta dalle proteste - ha lo scopo di proteggere i dipendenti da possibili svantaggi che derivino da una relazione con un superiore o un inferiore. Lo sbigottimento tra i tedeschi è grande, anche perché gli amori aziendali - nonostante il detto "Mai in ufficio" - sono diffusissimi: una coppia su tre si è conosciuta sul posto di lavoro. E il flirt, la piccola storia parallela, l’amore segreto, sono considerati diversivi acquisiti e quasi mai stigmatizzati. Ma Wal-Mart è un universo a sé, e molto americano: deve gestire un milione e 400 mila dipendenti - è l’azienda più grande del mondo, con un fatturato annuo di 245 miliardi di dollari e 138 milioni di persone che ogni settimana entrano in uno dei centri commerciali per fare almeno un acquisto - e risolvere in continuazione conflitti di interesse. E gli Stati Uniti sono anche il Paese dove, un mese fa, è stato licenziato in tronco l’amministratore delegato della Boeing, Harry Stonecipher, per una love story segreta con una manager della stessa società, che per altro non aveva nulla a che fare professionalmente con lui. La Germania però non è l’America. E la faccenda ha preso prima una piega divertita - "Questi americani sono fuori dal mondo! Vogliono toglierci uno dei pochi motivi di gioia in ufficio?" - poi un aspetto squisitamente giuridico. Esperti di diritto del lavoro come Martina Perring hanno subito fatto circolare un parere rassicurante: "Il datore di lavoro può certamente definire delle norme di comportamento per i suoi dipendenti, ma queste non si possono spingere tanto lontano da andare contro i diritti della persona. Innamorarsi di un collega rientra nella sfera privata e non può essere in nessun caso motivo di licenziamento. Nemmeno quando la relazione non è tra pari grado". Purché non abbia effetti sullo stipendio, le mansioni, la carriera: ma questo, in Germania, va da sé. Nessun’altra multinazionale americana finora si è mostrata tanto rigida con la sua filiale tedesca quanto Wal-Mart. "Diamo per scontato che i nostri dipendenti sono adulti" dicono alla Coca Cola Deutschland. E da Mtv - che ha il quartier generale a Berlino - nessuno si occupa di regolamentare gli amori interni. Alla Daimler-Chrysler vigono regole generali, che però non riguardano la vita sentimentale. I tedeschi sono molto più attenti ad altri aspetti di etica del lavoro: alla Siemens, ad esempio, sono vietati i regali, non i baci. E alla Deutsche Bank nessuno sta a guardare chi si apparta alla macchinetta del caffè o nell’angolo della fotocopiatrice. Al massimo ne nasce un pettegolezzo, non certo una delazione. Nella pubblica amministrazione è considerato "inimmaginabile" un regolamento sugli amori interni. Se però amare e lavorare diventano due attività inconciliabili e il lavoro viene trascurato, il diretto superiore ha il compito di sbrogliare la faccenda. E se le parole non bastano, può procedere a trasferimenti di ufficio. Una regola simile vige anche tra i diecimila dipendenti di Vivantes, una catena di cliniche mediche: finché la relazione non disturba, nessuno dice niente. Quando però agevola manifestamente una carriera e cominciano le proteste, allora il capo deve intervenire. Il massimo rigore si trova tra i poliziotti, dove gli amori interni non sono visti di buon occhio, anche se non sono proibiti esplicitamente e non se ne fa cenno nei contratti di lavoro. Amare un sottoposto o un superiore però non si può. Lavorare nella stessa squadra del proprio partner nemmeno. Che si fa, allora? Non occorre rompere, basta che uno dei due cambi reparto. Ma a questo punto vedersi diventa proprio difficile: alle coppie vengono imposti turni diversi. E i fidanzati che diventano sposi sono davvero pochissimi. Marina Verna