Giulia Crivelli, Il Sole-24 Ore 29/3/2005, pag. 15., 29 marzo 2005
Secondo una ricerca della Randstad Italia condotta su 177 aziende italiane, la pausa fumo dei dipendenti non intacca la produttività
Secondo una ricerca della Randstad Italia condotta su 177 aziende italiane, la pausa fumo dei dipendenti non intacca la produttività. Per il 92 per cento delle imprese interpellate, la breve interruzione viene considerata come «normale orario di lavoro». Visto che un fumatore medio, nell’arco delle 8-9 ore di servizio, consuma almeno 5 sigarette e ipotizzando che per ogni pausa siano necessari 10 minuti, le imprese starebbero sopportando «un onere che va da mezz’ora a cinquanta minuti al giorno»: una perdita di produttività tra il 6,5 e il 10,5 per cento. Solo il 20 per cento delle aziende ha pensato di predisporre un locale per fumatori, che costa circa 10 mila euro. Prima dell’entrata in vigore della legge Sirchia (1 gennaio 2005) il 75 per cento delle aziende permetteva il fumo e dopo quella data solo l’1 per cento lo ha messo al bando totalmente.