Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  marzo 29 Martedì calendario

Gonzalez Francisco

• Chantada (Spagna) 12 febbraio 1945. Banchiere. Presidente del Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (Bbva) • «[...] un uomo che si è fatto da sé in un panorama finanziario come quello spagnolo dove impera il conservatorismo. Il suo rivale Botin è figlio, nipote, bisnipote di banchieri e governa il Santander con pugno di ferro, come fosse di sua esclusiva proprietà. Anche nel Bilbao Vizcaya regnavano le dinastie di banchieri baschi fino all’avvento di Francisco Gonzalez Rodriguez, senza cognome illustre o legato alla storia finanziaria del Paese, il primo spagnolo non basco, o non nato nel Paese Basco, che arriva al vertice della banca. successo con l’aiuto del governo popolare di José Maria Aznar e dell’allora ministro dell’ Economia Rodrigo Rato, artefice del cosiddetto ”miracolo economico spagnolo”. Fu Rato ad imporre nel 1996, dopo la vittoria elettorale del Pp, alla presidenza della banca Argentaria di recente privatizzata, il suo amico Gonzalez, nato a Chantada in Galizia, un agente di cambio che era diventato ricco grazie alla vendita della sua società mobiliare a Merrill Lynch. Il nuovo presidente di Argentaria disse sì al progetto di fusione con il Bilbao per assestarsi senza concorrenti al secondo posto dietro il Santander. Il giorno del suo 55mo compleanno Gonzalez annunciava la fusione e la nascita del Bbva. Il figlio di emigranti galiziani che non ebbero fortuna in Argentina e che tornarono in patria con le pive nel sacco quando Francisco aveva 13 anni, diventava copresidente della nuova entità, al fianco di Emilio Ybarra, capo storico del Bilbao Vizcaya e membro dell’élite finanziaria basca. I negoziati per la fusione non furono facili per il galiziano, guardato con sospetto dalle famiglie influenti del Bilbao Vizcaya e dal partito nazionalista basco ( Pnv), al governo nella regione, timoroso che la sede sociale della banca potesse passare da Bilbao a Madrid, su suggerimento di Aznar. Fatta la fusione, Gonzalez ha avuto il cammino libero verso la presidenza unica grazie alle disavventure di Ybarra, costretto a presentare le dimissioni a causa di uno scandalo di conti segreti in paradisi fiscali. [...] La sua vita è la banca e occupa quasi tutto il suo tempo per guidare il Bbva e per difendere il suo posto, minacciato dalla regola non scritta dello ”spoils system”. Gonzalez non dimentica di essere stato piazzato al vertice di una banca privatizzata dal governo Aznar e si aspetta che il nuovo governo socialista di Zapatero metta al suo posto una persona di provata lealtà. Ha intenzione di resistere [...]» (Mino Vignolo, ”Corriere della Sera” 29/3/2005).