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 2005  marzo 26 Sabato calendario

Maier Corinne

• Ginevra (Svizzera) 7 dicembre 1963. Scrittrice • «Di “casi editoriali” son pieni gli scaffali delle librerie. Ma […] Buongiorno pigrizia. Come sopravvivere in azienda lavorando il meno possibile è curioso. 300.000 copie vendute in Francia, traduzioni in più di 20 Paesi […] “un testo intelligente” scritto da un’“eroina della nuova controcultura”. […]. Il libro di Corinne Maier, economista e saggista che lavora part-time per la EDF (Electricité de France) e si dedica nel tempo libero alla psicoanalisi, si apre con un’affermazione forte: “L’impresa è finita”. Dopo un capitolo sullaNeolingua aziendale coniata per ridurci all’obbedienza, leggiamo alcune gag sui dannati del terziario che non riescono a far ridere chi conosca quell’inarrivabile cantore delle gesta impiegatizie che è Paolo Villaggio. Poi l’autrice ci svela alcune grandi verità (“L’impresa non è un universo tutto bidibi bodibi bù: non solo è noiosa, ma può essere anche molto disumanizzante”) e le crepe del nostro sistema: la sòla della mobilità/flessibilità, il problema delle pensioni, gli scandali finanziari e i crolli in borsa (“il vero dark side dell’impresa”). Coronano la disamina alcune banalità contro la new economy e la globalizzazione (“un verme nella mela”). La conclusione è che “l’impresa, in modo analogo a tutta la nostra società, è minacciata da una decomposizione incipiente”. La soluzione, sicuramente maliziosa e provocatrice, “far finta di lavorare” per diventare “parassiti all’interno del sistema, contribuendo ad accelerarne l’ineluttabile crollo”. La lettura ci lascia un po’ frustrati perché non abbiamo appreso nulla di nuovo, non abbiamo trovato un buon alibi per legittimare la nostra innata pigrizia, e non abbiamo capito le ragioni di questo successo editoriale.[…]» (Federica Delgado, “il manifesto” 25/3/2005).