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 2005  marzo 24 Giovedì calendario

Reuter Walter

• Nato a Berlino (Germania) il 6 gennaio 1906, morto a Cuernavaca (Messico) il 21 marzo 2005. Fotografo. «[...] pioniere della fotografia sociale [...] lasciò la Germania dopo l’avvento al potere dei nazisti e si trasferì dapprima in Spagna, poi in Francia e infine in Messico, dove dal 1942 ha sempre vissuto e lavorato. Qui divenne il paladino degli indigeni, difendendo i loro diritti civili ed entrando in stretto contatto con le loro comunità fino a catturarne - negli scatti - la naturalezza, la danza, la vita stessa. Prima del periodo messicano, uno dei suoi più importanti lavori fu un drammatico fotoreportage sulla manifestazione a Berlino del primo maggio 1929, che venne repressa dalla polizia tedesca provocando oltre trenta morti. Durante la guerra civile, Reuter si trovò in Spagna, dove immortalò nei suoi scatti sia le violenze delle milizie di Franco che i giovani che combattevano sotto le bandiere socialcomuniste. Le sue istantanee sulla guerra civile spagnola sono custodite negli archivi della Biblioteca nazionale di Spagna a Madrid e negli ex archivi del Komintern a Mosca. Stabilitosi in Messico, Reuter divenne negli anni ’40 e ’50 il più famoso fotogiornalista attivo in America centrale e meridionale, rientrando nella tipologia del fotografo umanista. Nelle sue immagini, oltre ai volti degli ”oaxaqueños” e alle rovine precolombiane, figurano templi, conventi, il barocco e il Messico coloniale. In una carriera che conta circa sessant’anni di attività ha scattato più di 35.000 immagini. Il reporter è stato al centro di una ”querelle” rispetto alla conservazione del suo archivio (più di 120mila negativi). La figlia Hely Reuter insieme a un gruppo di collaboratori si è battuta per avere i finanziamenti necessari sostenendo che ”la memoria di suo padre era un privilegio e bisognava impegnarsi a farne tesoro”. [...]» (’il manifesto” 23/3/2005).