Fonti varie., 21 marzo 2005
Anno II - Sessantunesima settimanaDal 14 al 21 marzo 2005FIRME. Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso di Alternativa Sociale, esclusa dalle regionali per la questione delle firme false
Anno II - Sessantunesima settimana
Dal 14 al 21 marzo 2005
FIRME. Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso di Alternativa Sociale, esclusa dalle regionali per la questione delle firme false. Stremata dallo sciopero della fame, la Mussolini prima s’è consolata con un piatto di lasagne, poi è passata al contrattacco. Il fatto che poche ore dopo la sentenza il governo abbia nominato alla presidenza dell’Authority per le Telecomunicazioni quel Corrado Calabrò che, guarda caso, presiedeva proprio il tribunale amministrativo che ha tolto dai piedi della maggioranza un pericoloso elemento di disturbo, ha fornito alla nipote del Duce nuovi argomenti per gridare al complotto. I problemi di Storace non sono comunque finiti: un fax arrivato alle 20,38 del 10 marzo nell’ufficio del responsabile della sua campagna elettorale e ripartito tre minuti dopo per un destinatario ignoto proverebbe secondo l’opposizione che il Governatore era al corrente delle incursioni illecite all’anagrafe del Campidoglio fatte da Laziomatica, una società della regione Lazio. Da qui la richiesta di dimissioni. Storace, però, ad andarsene non ci pensa proprio e in una conferenza stampa ha ribaltato le accuse su Veltroni: "E’ un Walter-gate".
NON NOTIZIE. Il 15 marzo Berlusconi ha annunciato a Porta a Porta che a settembre le truppe italiane cominceranno a lasciare l’Iraq. La notizia ha fatto subito il giro del mondo mettendo in imbarazzo Washington e Londra, ma il giorno dopo il premier ha fatto marcia indietro assicurando che non si può ancora dire quando i nostri soldati torneranno a casa. A chi gli chiedeva se Bush si fosse arrabbiato per l’accaduto, Berlusconi ha risposto che "s’è fatto una risata". Ciampi, invece, non ha riso, anzi, s’è lamentato che le questioni politiche non dovrebbero essere dibattute in tv ma in Parlamento. La cosa s’è chiusa con una lettera del leader di Forza Italia a Casini: "Non verrò in Parlamento come chiede l’opposizione. Che cosa verrei a dire? Dovrei forse commentare una non-notizia?". Intanto, un altro italiano ha perso la vita in Iraq: si tratta di Salvatore Domenico Marracino, ventisettenne sergente dei paracadutisti cui è stato fatale un incidente mentre s’addestrava con la mitragliatrice al poligono di tiro.
LIBANO. Tra 4 e 6 mila soldati siriani hanno lasciato il Libano completando in anticipo sui tempi previsti la prima fase del ritiro. La vera notizia è che anche i servizi di Damasco stanno sbaraccando da Beirut in tutta fretta. I militari siriani rimasti, a ridosso del confine nella valle della Bekaa, sarebbero tra 8 e 10 mila: Bashar al Assad sembra intenzionato a rispettare la risoluzione 1559 delle Nazioni Unite, più complicato il disarmo dei miliziani sciiti dell’Hezbollah (sul quale, comunque, ci sono molti dubbi anche tra l’opposizione).
BANCHE. Il vicesegretario alla Difesa americano Paul Wolfowitz, ideologo neocons con un ruolo di primo piano nella decisione di invadere l’Iraq, ha ricevuto la nomination di Bush e dovrebbe essere il prossimo presidente della Banca Mondiale: la prassi vuole infatti che quella poltrona, decisiva per indirizzare miliardi di aiuti ai Paesi poveri, vada ad un americano, mentre agli europei va quella del Fondo Monetario Internazionale. Questa volta potrebbe andare diversamente: il Vecchio Continente ha preso la decisione come un ennesimo schiaffo dopo quello dato all’Onu con la nomina del nuovo ambasciatore John Bolton (uno dei principali nemici di Annan & C.). Gli ottimisti citano il precedente di McNamara, che dopo la disastrosa esperienza del Vietnam seppe redimersi guidando l’agenzia di Washington (ma il giudizio degli storici è controverso).
BANCHE/2. Il Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (Bbva) ha lanciato un’Opa sulla Bnl. Antonio Fazio, si sa, non vuole che i nostri istituti di credito finiscano in mani straniere, perciò s’è subito messo al lavoro per costruire una cordata italiana cui affidare la controffensiva: in un primo momento aveva pensato di affidare il ruolo di ”cavaliere bianco” alla Popolare di Verona e Novara, che però dopo qualche giorno di riflessione ha rinunciato a malincuore. Al momento in cui scriviamo si spera nel Monte dei Paschi di Siena. Il governatore di Bankitalia deve preoccuparsi pure per Antonveneta, finita nel mirino dell’olandese Abn Amro. Alla peggio, Fazio potrebbe scatenare una dura battaglia legale in sede europea con la scusa che deve salvaguardare la stabilità del sistema.
PATTI. I ministri delle Finanze europei hanno trovato un compromesso per rendere più flessibile il Patto di Stabilità Ue: il tetto del 3% nel rapporto deficit/Pil potrà essere superato "in modo temporaneo" e per "una lieve entità". Decisiva l’idea del ministro francese Thierry Breton che la Commissione debba tenere "in speciale considerazione gli sforzi" fatti "per rafforzare la solidarietà internazionale e per realizzare politiche europee". Traduzione: la Germania può dedurre i costi della riunificazione (come chiedeva Schröder), la Francia le spese militari (come voleva Chirac) ecc. L’idea generale è che se prima il patto era stupido ora è troppo furbo, qualcuno dice che il presidente Juncker ha applicato "criteri più da consulente matrimoniale che da ragioniere contabile" e che spera in questo modo di guadagnarsi le simpatie dei grandi e diventare il primo presidente permanente dell’Ue. Intanto cresce in Francia il fronte del No alla Costituzione europea: secondo l’ultimo sondaggio Ipsos ha raggiunto il 52 per cento.
SCALA. L’assemblea dei lavoratori della Scala ha votato quasi all’unanimità (3 contrari e 2 astenuti su circa 800 presenti) la sfiducia al maestro Riccardo Muti. Un orchestrale del sindacato autonomo Fials: "Un direttore può anche salire sul podio con la frusta al posto della bacchetta, ma fare musica insieme è un’altra cosa". I milanesi, sempre più preoccupati, sono accorsi numerosi al concerto "in autogestione" tenuto venerdì al Conservatorio Verdi.
TERRI. All’1 e 45 di venerdì i medici del Woodside Hospice di Pinella (Florida) hanno staccato il tubo attraverso cui veniva alimentata Terri Schiavo: la donna è in stato vegetativo dal 25 febbraio del 1990, il marito Michael ha deciso di porre fine alle sue sofferenze che giudica senza speranza (ha rifiutato anche l’offerta di un milione di dollari ricevuta da chi voleva farne una cavia per la biomedicina), i genitori Bob e Mary Schindler invece non s’arrendono; con loro i Repubblicani guidati da Bush (è tornato apposta dalle vacanze), che hanno ingaggiato una corsa contro il tempo per approvare una legge che salvi l’ammalata.
COPPIE. In Italia ci sono sempre più coppie di fatto e meno matrimoni: le prime sono passate in otto anni da 227 mila a 453 mila (1993-2001), i secondi sono scesi in venti da 317 mila a 261 mila (1981-2001). la scoperta di una ricerca presentata a Roma durante un seminario organizzato dalla Pontificia università lateranense. Il vescovo di Cremona dice che al Nord il "50% dei fidanzati che frequentano i corsi prematrimoniali sono già conviventi". Don Sergio Nicolli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale: "C’è chi afferma che l’amore è un fatto assolutamente personale e non va sottoposto ad alcuna istituzione né civile né religiosa. Ma è evidente la precarietà di questa scelta lasciata al fluttuare dei sentimenti".
IMAM. I fondamentalisti islamici sono in fibrillazione. Motivo: venerdì scorso, in una moschea di New York, per la prima volta nella storia una donna ha guidato la preghiera davanti ai fedeli (per di più sia maschi che femmine anche se divisi). La prima imam si chiama Amina Wadud, professoressa di studi islamici all’università della Virginia e in un suo libro di qualche anno fa - Il Corano e la donna: rilettura del sacro testo da una prospettiva femminile - aveva scritto che l’oppressione della donna nel mondo islamico è solo il prodotto di una interpretazione maschilista e patriarcale del Corano. Uno sceicco di Dubai, Yussef al-Qarasawi, leader della Fratellanza musulmana, non ha gradito e ha lanciato una ”fatwa” contro la Wadud, rea d’aver violato "tutte le leggi del Corano".
SPESA. Secondo un’indagine del Censis il 61,7% degli italiani, per far quadrare i conti, spende meno soldi per comprare da mangiare rispetto a qualche anno fa: a rimetterci sarebbero i prodotti ”di marca”, quelli più costosi, abbandonati per quelli ”da discount”.