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 2005  marzo 14 Lunedì calendario

Anno II - Sessantesima settimanaDal 7 al 14 marzo 2005Calipari-Sgrena. Una commissione mista di italiani e americani indagherà sull’omicidio di Nicola Calipari a Beirut, amara conclusione del sequestro Sgrena

Anno II - Sessantesima settimana
Dal 7 al 14 marzo 2005

Calipari-Sgrena. Una commissione mista di italiani e americani indagherà sull’omicidio di Nicola Calipari a Beirut, amara conclusione del sequestro Sgrena. Si capisce già che la colpa sarà data agli inesperti soldati americani, ma che l’Italia ha giurato agli americani che non pagherà più nessun riscatto per gli eventuali sequestrati futuri. In Senato, mercoledì 9 marzo, il primo a parlare contro l’abitudine di pagare è stato Giuliano Amato, a nome dell’opposizione. Berlusconi annuiva, poi ha pronunciato un discorso di venti minuti negando che siano stati dati soldi ai rapitori. Nei due dibattiti parlamentari (alla Camera ha parlato Fini) si è confermato il clima di intesa, su questo fatto, tra maggioranza e opposizione. Solo Bertinotti pensa che, pur di salvare una vita, si deve pagare sempre.

Infarto. Florida, 25 febbraio 1990. Di notte Michael Schiavo, direttore di ristorante, si alza per andare in bagno e trova la moglie Terri riversa sul pavimento e rantolante. Infarto, cinque minuti senza ossigeno al cervello e trasformazione della poveretta in un vegetale tenuto in vita artificialmente. Nel ’98 il marito ottiene dai giudici che le apparecchiature di sopravvivenza siano disattivate, ma i genitori di lei si oppongono. Alla fine, venerdì 18 marzo, i tubi saranno effettivamente staccati, come ha confermato l’ultima sentenza del giudice George Greer. Il magnate californiano Robert Herring ha offerto al marito un milione di dollari se lascia vivere la moglie. "Le cellule staminali fanno miracoli". Il marito ha detto di no. Michael ha 41 anni, la moglie pure. Niente figli. Adesso lui sta con una Jodi Ann Centone da cui tre anni fa ha avuto una bambina. Il Vaticano tuona contro l’eutanasia, i suoceri lo accusano di maltrattamenti, i movimenti anti-abortisti se la prendono invece con il magnate perché ha esaltato le cellule staminali. Terri ogni tanto muove effettivamente gli occhi e sembra sorridere.

Cancro. Anno 1991. Mario Stalteri, che insegna all’istituto agrario "Abele Damiani" di Marsala, muore a 62 anni di cancro al polmone, si scopre poi che questo cancro è stato causato da quarant’anni di sigarette. Il figlio e la madre fanno causa all’Ente Tabacchi Italiani. Perdono nel primo grado di giudizio, vincono però in Appello, mercoledì 9 marzo: l’Eti dovrà rimborsarli con 200 mila euro e altri 20 mila euro di spese legali. Gli inglesi della British-American Tobacco - che comprarono anni fa i Monopòli dallo Stato - ricorreranno, il Codacons (consumatori) annuncia però altre 150 cause e una class action da cento miliardi. La sentenza, ormai normale negli Usa, è la prima in Italia e in Europa. Esultanza del ministro Sirchia, dei Verdi, ecc.

Assolto. Il gioielliere romano Massimo Mastrolorenzi, che doveva essere processato per aver ucciso due rapinatori, non è stato neanche rinviato a giudizio "perché il fatto non costituisce reato". Polemiche, dato che qualcuno individua nella sentenza il via libera alla trasformazione in Far West della nostra società. Di tutt’altro avviso il ministro della Giustizia, Castelli: "Finalmente ci si occupa anche di Abele e non solo di Caino". Altri fanno notare che uno dei rapinatori è stato colpito alle spalle. Il gioielliere ha detto di soffrire ancora per quel doppio omicidio ("avevano l’età dei miei figli") e di non aver festeggiato la sentenza per rispetto "verso quei due poveri ragazzi morti".

Figli. Umberto Bossi, dando un’intervista al "Corriere della Sera" ("avanti, sino alla Padania!"), ha detto che quando uscirà di scena sarà rimpiazzato dal figlio Renzo, 17 anni, liceale, già visto gridare "Padania libera!" da una finestra di Casa Cattaneo a Lugano.

Dazi. Il governo ha varato in Consiglio dei ministri misure per rilanciare l’economia, raccolte in un disegno di legge e in un decreto legge (tra queste, la norma per cui non c’è più bisogno di andare dal notaio quando si compra l’auto), ma la Lega, pur approvando tutto, ha votato contro l’articolo 1 del disegno di legge perché vuole dazi contri le merci cinesi e i due provvedimenti non li prevedono. Il giorno dopo i leghisti si sono detti contrari al Ponte sullo Stretto (al primo posto nel Patto di Berlusconi con gli italiani), poi hanno detto no agli aumenti per gli statali (elettorato di Fini), ecc.

Mussolini. Alessandra Mussolini, che era uscita da Alleanza Nazionale e intendeva correre per la carica di presidente del Lazio con un partito suo detto "Alternativa sociale", è stata esclusa dalle elezioni perché delle 4300 firme che rendevano valida la sua lista almeno 932 erano false. "False" significa che dentro c’erano nomi di morti, firme ripetute decine di volte dalla stessa mano, nomi identici messi in fila uno sotto l’altro, numeri fasulli di carte d’identità o di patenti, date di nascita del tipo 31 febbraio, eccetera. Chi non ha una rappresentanza nel parlamento regionale può correre alle elezioni solo se presenta una lista sostenuta (nel Lazio) da almeno 3500 elettori. Allo scandalo di tipo giudiziario-amministrativo, per altro niente affatto nuovo, si aggiunge uno scandalo politico: proprio i diessini, con lo scopo di far prendere meno voti al vero candidato della destra - il presidente uscente Francesco Storace, pezzo grosso di An, in corsa con una lista sua - avrebbero aiutato la fascista o ex fascista Mussolini a raccogliere le firme e a presentarsi. Tutti i sondaggi, finché la Mussolini era della partita, dicevano che il candidato della sinistra, il giornalista tv Piero Marrazzo, aveva più probabilità di vincere. L’uscita della Mussolini fa sembrare invece sicura la vittoria di Storace. La Mussolini nega tutto, ha presentato ricorso, dice che di sicuro le sarà resa giustizia. Viene accreditata di un seguito importante, tra il 5 e il 9 per cento dei consensi, concentrato fra le donne con meno di 30 anni.

Venezia. A Venezia, dove la doppia candidatura a sindaco del centro-sinistra aveva provocato ogni sorta di battute, il centrodestra presenta quattro concorrenti. A Casson-Cacciari si opporranno Campa (Forza Italia), Crovato (lista civica), Mazzonetto (Lega), Speranzon (An).

Siria. Nonostante una manifestazione imponente tenutasi a Beirut martedì 8 marzo dai filosiriani radunati dagli Hezbollah (c’erano, secondo gli osservatori, un quarto degli abitanti di tutto il Libano, portati nella piazza dei Martiri dall’intero paese a bordo di autobus, pullman, taxi, carri ed ogni altro mezzo immaginabile), sabato 12 marzo i primi contingenti siriani hanno effettivamente cominciato a smobilitare dalle colline intorno a Beirut ritirandosi nella valle della Bekaa. Tenere conto del fatto che il Libano deve alla Siria tra i 5 e i 9 miliardi di dollari: i titoli di questo debito sono tutti depositati nelle banche libanesi.

Cecenia. I russi hanno ucciso Aslan Mashkadov, capo dei ceceni moderati. Per intendersi: non fu Mashkadov a organizzare i massacri del teatro Dubrovka né quelli della scuola di Beslan, ma l’altro leader ceceno - ed estremista - Shamil Basaev. Perciò la via della pace negoziata, se fu mai possibile, appare dopo la morte di Mashkadov ancora più ardua. Mashkadov è stato tradito da guerriglieri catturati all’inizio della settimana a Tolstoj-Yurt: costoro dissero ai russi che il capo ceceno si nascondeva in una cantina del villaggio. Come materialmente sia stato ammazzato non si sa: la tv russa ne ha mostrato il corpo steso su un pavimento, in una gran chiazza di sangue e acqua. La milizia cecena fedele a Mosca ha detto che a farlo fuori è stata la sua stessa guardia del corpo.

Scala. Alla Scala potrebbe arrivare il commissario: Muti ha annullato un concerto della Filarmonica ("non ci sono più le condizioni per fare musica insieme"), gli orchestrali non vogliono il sovrintendente Mauro Meli, appena nominato e voluto proprio da Muti, gli scioperi in corso, e a venire, possono provocare danni economici molto gravi, ecc. Muti potrebbe anche andarsene a dirigere qualche grande orchestra straniera (ha già rifiutato la New York Philarmonic e la Bayerisches Rundfunk).

Falsi. Il famoso giornalista americano Dan Rather, 73 anni, ha dovuto lasciare la conduzione del telegiornale Cbs per aver falsamente accusato Bush di essersi imboscato durante la guerra del Vietnam.

Unabomber. Domenica 13 marzo, nella chiesa di Motta di Livenza (Treviso), una bambina di 6 anni, Greta, ha infilato una candela elettrica nel suo supporto e quella è subito esplosa, distruggendole tre dita della mano sinistra (ricostruite poi in ospedale) e ferendo leggermente un’altra donna che si trovava lì vicino. L’autore dell’attentato è certo: Unabomber, che aveva gia colpito nel cimitero di Motta tre anni fa, e che non è nuovo neanche agli attentati in chiesa (compiuti l’anno scoso a Portogruaro e a Cordenons). Tra i soliti significati contro la società contemporanea impliciti nell’attentato, ce n’è stavolta uno nuovo: "i due giovani che state indagando non c’entrano niente".

Papa. Domenica scorsa, al momento dell’Angelus, il Papa si è affacciato dalla finestra del Policlinico Gemelli e, leggendo un foglio, ha pronunciato le seguenti parole: "Cari fratelli e sorelle, grazie per la vostra visita. Viva Wadowice. A tutti buona domenica e buona settimana". Voce roca, ma del tutto comprensibile. Wadowice è la città natale del pontefice, da cui domenica erano arrivati alcuni pellegrini. Nella stessa giornata di domenica, alle sei del pomeriggio, Giovanni Paolo è tornato in Vaticano. La sua degenza (la decima da quando è papa) è durata 18 giorni.

Olocausto. A Gerusalemme è stato inaugurato il nuovo Museo dell’Olocausto, destinato a sostituire il vecchio spazio espositivo di 31 anni fa. Dentro è stato ricostruito un pezzo del ghetto di Varsavia, con le pietre originali della via Leszno e i lampioni, i binari e gli altri arredi identici. All’inaugurazione, martedì scorso, sono intervenuti trenta capi di Stato, tra cui il segretario generale dell’Onu Kofi Annan. L’opera - più che un Museo un vero viaggio nella Shoah - occupa 4200 metri quadri ed è costata 40 milioni di dollari. Cento schermi trasmettono senza sosta il racconto di 60 sopravvissuti. Nella Sala dei Nomi vengono ospitate tutte le notizie relative ai tre milioni di morti identificati. Ma è stato lasciato uno spazio per gli altri tre milioni di cui non si conosce neanche l’identità.

Pugilessa. La bambina da un milione di dollari del film di Clint Eastwood è esistita davvero, almeno secondo il "New York Times". Si chiama Katie Dallam, ha 45 anni, viene dal Kansas, vive in un letto, semiparalizzata dai 150 colpi ricevuti nel suo ultimo incontro, nove anni fa, contro Sumya Anani. Una differenza importante col film c’è: nella storia vera la famiglia, e in particolare la sorella Stephanie, l’ha aiutata a resistere e a sopravvivere. La riabilitazione dura ancora. Katie dipinge e non si pente di aver praticato la boxe. "E’ stato il pugilato a salvarmi dall’altra passione della mia vita: l’alcool".