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 2005  marzo 23 Mercoledì calendario

DI MICHELE David

DI MICHELE David Guidonia (Roma) 6 gennaio 1976. Calciatore. Dal gennaio 2010 al Lecce. Ha giocato in A con Salernitana, Udinese, Reggina, Palermo, Torino, in Premier League col West Ham, 6 presenze in nazionale • «[…] le mezze misure per lui non esistono. In campo, e nel modo in cui prende la vita di petto. Ambizioso, a volte scomodo, mai banale. […] le annate d’oro erano state in B, a Salerno, fra il ’99 e il 2001. Trentasette gol in due stagioni. Ed ecco spiegati i 18 miliardi ottenuti dal club granata, che l’’aveva prelevato dal Foggia. […] Villalba di Guidonia. È in questo club, a una manciata di chilometri da casa sua, che David si affaccia al calcio. Ci arriva da Allievo e ci trova Orlando Di Nitto, uno di quei personaggi che ai ragazzini insegnano a dare di piatto, ma anche a cavarsela nella vita. “Serbo un ricordo bellissimo — si emoziona Di Nitto — . In pratica la sua prima esplosione è stata con noi. Ho quindi ritenuto giusto parlare alla Lodigiani di questo ragazzo veloce, senza paura, con un dribbling mozzafiato e una serietà encomiabile per la sua età, e l’affare è andato in porto. […]”. Il secondo passo è nella terza società di Roma. Dove approda nella Berretti, trovando Fiorino Pannunzio. “Mi accorsi subito che David aveva ottime prospettive. Infatti avevo insistito tanto con Sagramola (allora d. s. della Lodigiani) per prenderlo. Era un ragazzo sveglio, l’unica cosa che ci lasciava perplessi era la statura. […]». Stagione 1996 97, arriva l’esordio in serie B, diretto da un maestro come Tarcisio Burgnich. Che lo descrive così: “Sembra fragilino, ma ha una potenza muscolare e uno stacco di testa eccezionali. […] Io lo facevo partire da lontano, non è una prima punta. I pregi più evidenti sono velocità, resistenza e colpi di genio. Il difetto, all’epoca, era adagiarsi un po’ quando riceveva troppi complimenti. […]”. È nelle tre stagioni in Campania che David esplode davvero. […] L’annata di grazia (’99/2000, ben 23 gol) è con Gigi Cagni: “Credo di essere riuscito a farlo esprimere al massimo, perché gli lasciavo libertà di movimento. È sempre stato convinto di non essere buono di testa, ma ha sempre sbagliato: è bravissimo. L’aveva chiesto l’Inter, alla fine non ci andò e per lui fu un bene, perché non era pronto per una grande. […]” […] Gigi De Canio: “È il prototipo della punta ideale, e ama il suo lavoro. È maturato molto ed è pronto per un club di primo piano, ma anche per la Nazionale”. […] Giancarlo Camolese: “Lo spronavo molto perché aveva le potenzialità per fare più gol. È completo […] Mi hanno sempre colpito le sue capacità di taglio e inserimento. Certo, a volte cerca troppo il difficile, ma è uno che ti fa vincere le partite. […]”. Luciano Spalletti […]: “È sfrontato e incosciente, qualità che ai fini del risultato sono eccezionali. Ha estro, resistenza, velocità, rincorre l’avversario sino alla propria area. E non è mai condizionato dal tipo di avversario: significa grandissima personalità”» (Marco Pasotto, “La Gazzetta dello Sport” 23/3/2005).