Paola Tavella, ཿio donna 19/3/2005, 19 marzo 2005
Il digiuno è un elemento comune a tutte le religioni: gli ebrei si astengono dal cibo durante il Kippur, solenne giorno di espiazione tra settembre e ottobre; gli islamici nel mese di Ramadan (il nono dell’anno lunare) dall’alba al tramonto; il buddismo prescrive ai monaci di digiunare nei giorni di novilunio e plenilunio; nella tradizione braminica e yogica non si mangia nei giorni di Ekadashii, l’undicesimo giorno dopo la luna nuova e la luna piena; nel cristianesimo i digiuni sono decaduti, ma tradizionalmente erano moltissimi: mercoledì e venerdì di ogni settimana, 40 giorni prima di Pasqua, la vigilia di Natale, Pasqua, Assunta, Ognissanti e prima dell’Eucarestia
Il digiuno è un elemento comune a tutte le religioni: gli ebrei si astengono dal cibo durante il Kippur, solenne giorno di espiazione tra settembre e ottobre; gli islamici nel mese di Ramadan (il nono dell’anno lunare) dall’alba al tramonto; il buddismo prescrive ai monaci di digiunare nei giorni di novilunio e plenilunio; nella tradizione braminica e yogica non si mangia nei giorni di Ekadashii, l’undicesimo giorno dopo la luna nuova e la luna piena; nel cristianesimo i digiuni sono decaduti, ma tradizionalmente erano moltissimi: mercoledì e venerdì di ogni settimana, 40 giorni prima di Pasqua, la vigilia di Natale, Pasqua, Assunta, Ognissanti e prima dell’Eucarestia