19 marzo 2005
Marconi Ilaria, venuta al mondo da nemmeno due mesi, era la gioia di papà Marco, di anni 31, falegname a Roma
Marconi Ilaria, venuta al mondo da nemmeno due mesi, era la gioia di papà Marco, di anni 31, falegname a Roma. Pure la mamma, una De Pace Maria, di anni 23, non aveva occhi che per lei, preoccupata com’era che Satana s’impossessasse delle sue morbide carni: sempre più insistente tornava a ripetere che andava battezzata quanto prima. Dopo le cure al Centro d’igiene mentale, la De Pace aveva maturato manie religiose per via delle quali il marito s’era convinto a nasconderle la Bibbia. Per far sì che non restasse mai sola, aveva pure chiesto a sua sorella Elena e al cognato Gianluca di andare a vivere con loro, e nella loro camera aveva messo la culla della bambina. La mattina di giovedì, prima che suonasse la sveglia del Marconi caricata per le sei, Maria andò a prendersi la figlia nella camera accanto. Con la scusa della poppata, la portò in bagno, la depose sul pavimento e le forò la trachea con un coltello da bistecca. Appena la piccola smise di respirare, prese un altro coltello che si ficcò nello sterno, per poi mettersi di nuovo a letto. Il rantolo incomprensibile che proveniva dalla De Pace fu udito dal marito il quale, prima di chiamare il 113, corse a controllare il sonno della bimba: la trovò in una pozza di sangue. Dopo qualche minuto un’ambulanza portava la mamma all’ospedale. All’alba di giovedì 17 marzo, in un seminterrato di via Carlo Croccolese, a qualche centinaio di metri da via Tuscolana, un paio di chilometri dal Raccordo.