19 marzo 2005
Bruchi Roberto, di anni 60, in pensione dopo 32 anni alla banca Monte dei Paschi a Siena, dov’era stato direttore centrale e poi capo della segreteria generale
Bruchi Roberto, di anni 60, in pensione dopo 32 anni alla banca Monte dei Paschi a Siena, dov’era stato direttore centrale e poi capo della segreteria generale. Con la moglie Anichini Antonietta, insegnante di lettere al liceo ”Tolomeo”, divideva la casa con torretta medievale al centro della città, e la preoccupazione di un figlio, Francesco, depresso. Costui, ventisettenne biondo e assai piacente, faceva l’avvocato praticante. Due domeniche fa a cena discusse col padre per non si sa quale questione. Più tardi il genitore salì nella camera del figlio per sincerarsi che avesse preso gli psicofarmaci prescritti, ma l’altro s’innervosì subito e iniziò a colpirlo con un candelabro di legno. Mentre il padre fuggiva, Francesco impugnò un coltello da scout e lo inseguì al piano di sotto, dove lo raggiunse facendolo cadere. A terra, gli piantò il pugnale nella gola per poi infilzarlo di nuovo, più volte. Il baccano richiamò la Anichini, che nel tentativo di proteggere il marito ebbe una mano e gli avambracci feriti. Il ragazzo, preso atto di quanto aveva fatto, scappò in cima alla torretta di famiglia, lasciò il pugnale sul davanzale della finestra, scavalcò, salì sul vicino tetto, si lanciò per planare sul selciato oltre il recinto. Intorno alle 2 e 30 di domenica 13 marzo, in via Lucherini, a due passi da piazza del Campo.