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 2005  gennaio 12 Mercoledì calendario

"El pueblo argentino no es culpable de la deuda". Prendetevela piuttosto con la speculazione internazionale, ripete il presidente Kirchner

"El pueblo argentino no es culpable de la deuda". Prendetevela piuttosto con la speculazione internazionale, ripete il presidente Kirchner. Gianfranco Modolo: "Gli investitori istituzionali internazionali hanno avuto infatti la possibilità negli anni scorsi di mitigare le perdite acquistando grossi quantitativi del debito argentino non onorato quando questo aveva toccato la quota minima del 5-7 per cento rispetto al valore facciale di 100. Oggi vale 30-31: anche con il debito in default qualcuno ha fatto buoni affari". Galapagos: "Lo sconto proposto dall’Argentina ai possessori di bond risponde a una logica di eccessiva onerosità del precedente ”contratto” come riconosce anche il codice italiano. Le condizioni contrattuali, infatti, si sono profondamente modificate. In primo luogo per la svalutazione del peso (da 1 a 1 sul dollaro a 3 a 1 attuale) che imporrebbe all’Argentina un costo triplo del rimborso. In secondo luogo i tassi di interesse: quelli offerti da Cavallo oscillavano tra il 10 e il 12 per cento; oggi i tassi sono meno della metà. Insomma, motivazioni economiche per ”tosare” quel debito ce ne sono moltissime". Lavagna: "I bond argentini erano destinati a investitori sofisticati e in grado di assumere il rischio. Perché poi i titoli siano finiti in mano ai piccoli risparmiatori è un interrogativo al quale il governo argentino non può rispondere".